SPECIALE ANTEPRIMA 2023
SPECIALE ANTEPRIMA MECSPE 2023 21 poi, continua la collaborazione con ITS e mondo accademico universitario, per il coinvolgimento in fiera di giovani profes- sionisti pronti a essere integrati in azienda. Per inquadrare il tema della formazione in Italia, viene in aiuto l’ultimo report pubblica- to dall’Istat che fotografa la realtà nell’indu- stria nel 2020. Una analisi interessante per- ché coinvolge il periodo caratterizzato dallo scoppio della pandemia. Cambia organizzazione e tecnologie Nel triennio 2018-2020, emerge dal re- port Istat, quasi tutte le imprese italiane hanno dichiarato di aver effettuato cam- biamenti significativi. Per sette imprese su 10 (e per quasi il 90% di quelle di grandi dimensioni) hanno interessato i processi e le tecnologie dell’informazione e della co- municazione. In particolare, il 43,4% delle imprese indica di averlo fatto come rispo- sta alla crisi pandemica. Le trasformazioni in corso negli ultimi anni hanno avuto im- patto anche sul contesto gestionale delle imprese, modificandone i metodi di lavoro e le prassi organizzative (come ad esem- pio, team autonomi, telelavoro, organiz- zazioni orizzontali), interessando due terzi delle imprese, soprattutto per l’emergen- za sanitaria (il 60,3% delle imprese la se- gnala infatti come causa del cambiamen- to). Quasi i due terzi delle imprese hanno ridefinito i propri processi produttivi, ri- convertendo la produzione o sviluppando nuovi prodotti o servizi e il 48,8% ha mo- dificato o ampliato i propri canali di vendi- ta o metodi di fornitura/consegna dei pro- dotti o servizi (come il passaggio ai servizi online, l’e-commerce e i modelli distributi- vi multicanale). In un simile quadro di forte evoluzione tecnologica e organizzativa la formazione ha giocato un ruolo fonda- mentale. Infatti, ha svolto attività formati- ve nel 2020 oltre il 70% delle imprese che hanno innovato i processi e le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (74,3%) e di quelle che hanno cambiato metodi di lavoro e prassi organizzative (73,4%). Per supportare le nuove attività sono stati introdotti strumenti per la for- mazione a distanza degli addetti circa nel- la metà delle imprese (due terzi delle quali a causa della crisi pandemica) con valori superiori alla media nazionale in alcune regioni del Sud (Abruzzo 67,0%, Puglia 56,1%) e delle isole (Sardegna 59,7%). Alcune differenze si osservano in termini di settore di attività. Se i settori delle ICT e dei servizi professionali emergono tra quelli che hanno introdotto i cambiamenti più rilevanti, le imprese attive in alloggio e ristorazione risaltano per aver utilizzato la formazione a supporto delle innovazioni, in percentuale maggiore (85,2%) rispetto ad altri settori. Nuove tipologie di formazione Nel 2020 circa il 70% delle imprese con al- meno 10 addetti ha svolto attività formative per il proprio personale, con un’incidenza maggiore (oltre il 95%) in quelle di grandi dimensioni (500 addetti e oltre). Sul ter- ritorio, in linea con il passato, hanno fatto formazione soprattutto le imprese situa- te nel Nord-Est (74,5%) e nel Nord-Ovest (72,3%). Sotto la media nazionale, ma in aumento rispetto al 2015, le imprese che hanno svolto attività formative nel Cen- tro (65,3% contro 55,5% nel 2015), nel Sud (62,2% e 48,4) e nelle isole (56,9% e 44,3%). Tra le regioni, sono sopra la media i valori delle imprese di alcune regioni del Sud (Abruzzo 77,1%; Molise 75,0%, Basi- licata 73,4%). Dal punto di vista settoriale, presentano un’incidenza superiore all’80% le imprese attive nei settori servizi finanziari e assicurativi (96,4%), fornitura di elettrici- tà, gas, acqua e gestione rifiuti, apparec- chi meccanici, elettrici, elettronici (83,7%), costruzioni (82,1%), telecomunicazioni, editoria, informatica (82,0%). Sotto la me-
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