SPECIALE_ANTEPRIMA_MECSPE_2022

12 SPECIALE ANTEPRIMA MECSPE europea. Come nel caso della Russia, an- che in quello ucraino l’Italia è molto sbilan- ciata su materie prime e semilavorati. Per quanto riguarda le importazioni italiane dall’Ucraina, sul totale dell’import dei Paesi terzi il dato è del 20% contro l’11% dell’UE. Siamo quindi più dipendenti dall’Ucraina ri- spetto alla media dei Paesi europei. Il 75% dei semilavorati esportati dall’Ucraina va all’Italia, su questo segmento il nostro Pa- ese è veramente dipendente dall’Ucraina. L’export italiano verso l’Ucraina è di solo 90 mila tonnellate annue. Export verso l’Europa Nei primi undici mesi dello scorso anno, le esportazioni russe di acciaio verso la UE ammontavano a circa 11 milioni di tonnel- late. Anche nel 2020, nonostante il calo dovuto alla pandemia, i volumi sono ri- masti elevati. Nel 2021 è stato recuperato Protagonisti mondiali nella siderurgia Dove Russia e Ucraina sono grandi protagonisti a livello mondiale è nell’export dei prodotti siderurgici. Nel decennio 2010-2019 la Russia ha registrato una esportazione media di 28 milioni di tonnellate annue, pari al 40% della produzione, mentre l’Ucraina ha registrato un dato medio di 20 milioni di tonnellate annue pari al 75% della produzione. I due Paesi coprono circa l’11% dell’export mondiale di acciaio. Se passiamo ad analizzare, invece, il consumo di acciaio, i due Paesi si collocano a un livello più basso nel ranking. La Russia è il sesto consumatore mondiale, con circa 47 milioni di tonnellate, e l’Ucraina invece si colloca alla trentaduesima posizione con circa 5 milioni di tonnellate. Insieme coprono una quota del 3% di consumo mondiale di acciaio. Entrando più nel dettaglio, è nel settore della ghisa che i due Paesi sono grandi protagonisti. La Russia esporta mediamente 4,5 milioni di tonnellate all’anno con un picco di quasi 6 milioni di tonnellate nel 2018, l’Ucraina esporta oltre 2 milioni di tonnellate annue con un picco nel 2018 di 3 milioni di tonnellate. I due Paesi hanno coperto il 53,2% dell’export mondiale di ghisa nel decennio 2010-2019. Ma c’è stato un picco del 65% nel 2018. La linea tendenziale nel decennio è in crescita: tra il 2010 e il 2013 l’export era di quasi il 46% del totale mondiale ed è salito fino a una media degli anni successivi del 57,8%. Due tonnellate di ghisa su tre al mondo provengono da questi due Paesi. Un altro segmento dove il contributo dei due Paesi è importante è quello dei semilavorati in lingotti. La Russa in media esporta 15 milioni di tonnellate di semilavorati all’anno e l’Ucraina 9 milioni di tonnellate. Nel decennio 2010-2019, il valore russo è stato abbastanza stabile mentre quello ucraino è andato a diminuire in seguito alla crisi del Donbass e, tra il 2014 e il 2019, si è posizionato intorno ai 7,5 milioni di tonnellate annue. La media della quota di mercato coperta da questi due Paesi a livello mondiale è del 40%, con la tendenza però in calo: fino al 2016 era del 43% e negli anni successivi è scesa al 35%. Comunque, è sempre una quota rilevantissima. Per quanto riguarda i prodotti piani la Russia esporta in media 8,5 milioni di tonnellate di prodotti piani all’anno e l’Ucraina circa 6 milioni di tonnellate. I due Paesi insieme esportano una quota di mercato pari al 6,5% dell’export mondiale di prodotti piani ma la quota è molto più alta se consideriamo i soli Paesi europei. Per quanto riguarda i lunghi, i valori sono un po’ inferiori con un export russo medio di circa 3,7 milioni di tonnellate annue e un export ucraino di 4,6 milioni di tonnellate. La Russia ha aumentato i volumi dopo il 2013 mentre l’Ucraina ha subìto un forte calo. Entrambi i Paesi coprono una quota di mercato di circa il 7,5% ma nel 2010 erano al 10%, quindi in generale stanno un po’ riducendo la loro quota di mercato sul totale degli acciai lunghi esportati al mondo.

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