SPECIALE_ANTEPRIMA_MECSPE_2021
Speciale anteprima 37 La situazione personale, infatti, è giudicata sufficiente, con più della metà del campione che si mostra soddisfatto dell’andamento della propria azienda (52%, rispetto al 30% di luglio 2020), mentre più di 6 imprenditori su 10 ritengono che l’attuale portafoglio ordini sia adeguato ai livelli di sostenibili- tà finanziaria della propria azienda. Una percentuale totalmente ribaltata rispetto al sentiment registrato lo scorso anno, quando il 61% aveva risposto negativamente alla stessa domanda. Se si guarda ai fattori esterni all’azienda, invece, l’indice diminuisce gradualmente: da un livello 6 di fiducia per l’andamento del proprio settore e per lo scenario economico internazionale, la fiducia passa al livello 5 per lo scenario economico del nostro Paese e a livelli ancor più bassi in riferimento alla situazione occupazionale e allo scenario politico italiano (entrambi al livello 4, e rispet- tivamente ai livelli 4 e 2 nella precedente rilevazione di 8 mesi fa). Nella programmazione politica relativa a misure di sostegno e d’incentivazione del sistema imprenditoriale, tra gli assi di svilup- po su cui sarebbe più opportuno puntare, le imprese del manifatturiero lombardo hanno pochi dubbi: il 35% sceglie la detrazione per l’acquisto di macchinari e beni strumentali; il 21% indica in generale l’Industry 4.0, il 16% la formazione del personale, il 14% l’interna- zionalizzazione. Il futuro della fabbrica Il processo di trasformazione industriale oggi si muove nella direzione della soste- nibilità. Nonostante le difficoltà del perio- do, negli ultimi mesi il 30% delle aziende intervistate dichiara che la sensibilità al tema è aumentata e di avere implementato processi volti alla sostenibilità nella propria azienda. Tra gli aspetti su cui le imprese stanno puntando maggiormente, al primo posto c’è la riduzione dei consumi (39%), ma anche l’attenzione all’inquinamento e all’impatto ambientale (34%), insieme ad un orientamento crescente verso l’eco-so- stenibilità dei prodotti (19%). Nel piano per il 2021, le aziende lombar- de dichiarano che investiranno in ricerca e innovazione, ambito che si conferma ancora una volta fondamentale per reagire alla crisi. Un quadro che coinvolge per il 49% i rispondenti intenzionati a destinare entro l’anno una quota fino al 10% del proprio fatturato (era il 46% a luglio 2020), mentre il 20% si spingerà oltre, tra l’11% e il 20%. Analizzando nel dettaglio le tec- nologie su cui ci si orienta maggiormente, in testa ritroviamo il ruolo primario della sicurezza informatica (23%), seguita dalla robotica collaborativa (18%), Internet of Things (16%), produzione additiva (14%), cloud computing (11%), Big Data (9%), Intelligenza Artificiale e materiali intelligen- ti entrambi all’ 8%, simulazione e realtà aumentata/virtuale (6%). In coda le nano- tecnologie, introdotte entro l’anno solo dal 4% delle imprese campione. Gli investimenti in formazione rappresenta- no per gli imprenditori la migliore strategia per valorizzare il capitale umano in azienda (49%), ma secondo il 36% è altrettanto utile favorire la motivazione e la soddisfazione dei dipendenti con servizi dedicati. I giovani restano un asset molto importante su cui puntare. Malgrado, infatti, le perples- sità e la scarsa fiducia mostrate a livello generale sullo scenario occupazionale, il 54% dei rispondenti all’indagine ha con- fermato di avere assunto nell’ultimo anno giovani under 35, giudicati i più indicati a rispondere in questo momento alla rapida corsa dei processi digitali della fabbrica: il 27% sta valutando di introdurre giovani specializzati nel campo delle tecnologie 4.0 provenienti da ITS o Università, ma con già un minimo di esperienza lavorativa. Il 16%, inoltre, sta valutando di assumere giovani anche senza una precedente formazio- ne scolastica o lavorativa, predisponendo però percorsi formativi specifici interni, mentre un altro 13% sta predisponendo percorsi formativi interni ai giovani già dipendenti dell’azienda. Le competenze oggi più ricercate in fase di assunzione riguardano in primis le capacità di lavorare in gruppo e le skill sviluppate sul fronte vendita e post-vendita (entrambe al 28%), seguite dall’utilizzo e programmazione di macchine CNC (21%). Servono capacità anche nell’assistenza tecnica e manutenzione (17%) e nel mar- keting digitale (16%). L’8% guarda anche a figure con expertise rivolte alla sostenibili- tà ambientale/economia circolare e il 4% alla prototipazione rapida
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