RMO_264
77 NOVEMBRE/DICEMBRE 2024 rmo cercano soluzioni pronte da inserire in produzione. Un corretto approccio per creare cultura nel settore è quello portato avanti da Aita: cosa non facile, perché si tratta di una tecnologia com- plessa, esistono limiti tecnici, e i vantaggi in termini economici per le aziende in certi casi non sono macroscopici, le imprese se ne accorgono solo dopo aver testato, provato e compreso l’AM. Un valido strumento di accelerazione sono pertanto le attività di divulgazione e condivisione di esperienze con altre aziende, che potrebbero adottare soluzioni simili al loro inter- no”. Un altro tema rilevante per Vedani concerne quindi i costi elevati che stanno dietro alla tecnologia additiva: “Una richiesta che ci viene spesso rivolta riguarda la necessità di ridurre i co- sti del prodotto creato in additivo. Si è detto infatti che il prodot- to Additive ha caratteristiche diverse e fa cose che non è pos- sibile ottenere con altri processi. Però chi poi deve proporlo sul mercato deve competere con realtà che offrono componenti a costi molto ridotti. Uno dei temi di ricerca più attuali riguarda al- lora tutto quanto può portare a offrire componenti Additive che costano meno, più concorrenziali. Lavorando quindi sul saper progettare sfruttando la tecnologia al meglio, così come cerca- re di ridurre la quantità di componenti da assemblare prodotti in additivo, creando componenti ibridi che continuano a portare i benefici dell’AM ma con una quota parte prodotto ottenuta in maniera tradizionale che può costare meno”. TECNOLOGIA ATTRAENTE Un tema cruciale è infine la formazione delle competenze per il settore additivo, che deve essere a 360 gradi su tutti gli enti che se ne occupano, come osserva Iuliano, a partire da ITS, lau- ree professionalizzanti e università che formano i giovani. “Esi- ste però anche un altro fronte, in quanto le aziende oggi hanno una necessità folle di formazione dei loro tecnici, magari già da dieci anni in azienda e con una conoscenza limitata di queste tecnologie - dice Iuliano -. In loro aiuto, a Torino al Competence Center abbiamo una Academy che offre una serie di corsi per up-skilling e re-skilling dedicati agli operatori a tutti i livelli”. Se quindi oggi la formazione in Additive esiste, con percorsi di stu- dio in tutti gli atenei e centri accademici, Vedani osserva però anche che i giovani che si formano oggi, quando cominceranno a lavorare fra due o quattro anni, avranno a che fare con mac- chine probabilmente diverse: “È allora importante che i giovani acquisiscano basi veramente solide, conoscenze che li mettano in condizione di poter imparare poi da soli e progredire in quelle che saranno le nuove tematiche. È anche importante sottoline- are che l’Additive è una tematica molto attrattiva per i giovani, laddove a livello Paese le aziende risentono della grave carenza di tecnici e della difficoltà nell’attrarre talenti”. Punto sul quale concorda infine Majorana, che osserva come l’AM possa essere una ‘tecnologia sexy’ per i ragazzi: “Noi abbiamo nel nostro te- am diverse figure, dai laureati in ingegneria meccanica a diplo- mati degli ITS, giovani che avevano voglia di fare cose nuove e che, dopo uno stage iniziale e grazie poi all’esperienza dell’AM, si sono avvicinati molto velocemente. Quello delle competenze e della formazione è ad ogni modo un ombrello ampio, poiché il ciclo additivo include la parte di progettazione e CAD, quella dell’operatore macchina, la scelta dei materiali e poi del post- processing. Una formazione che può essere guardata quindi per fasce e settori e che le aziende faticano a comprendere, dal momento che al loro interno spesso chi fa il software non fa l’hardware, mentre l’AM è un ciclo continuo che parte dal CAD e arriva al pezzo finito. Inoltre, le aziende davanti al costo di un corso di formazione in AM ci pensano due volte, non avendo poi la macchina in casa su cui sperimentare. Diverso è quando han- no un service che li accompagna per mano facendo i pezzi per loro, dopodiché i tecnici stessi, spesso i più giovani, cominciano a pensare in termini di additivo. La formazione è allora davvero un tassello fondamentale, alla base del cambiamento culturale che l’Additive introduce in termini di produzione”.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz