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22 rmo NOVEMBRE/DICEMBRE 2024 Ucimu ha rivisto al ribasso le stime per il 2024 per la macchina utensile italiana: a frenare l’economia di settore è l’ulteriore calo della domanda interna che fa da contraltare al buon andamento dell’export. A livello mondiale, quest’anno si chiuderà con un calo della domanda di macchine utensili del 6,4%. Per il 2025 e 2026 le previsioni indicano una ripresa di tutti i parametri LUCA ROSSI RIVISTE AL RIBASSO LE STIME DI CHIUSURA DI QUEST’ANNO Ucimu, l’associazione dei costruttori italiana di macchine utensili, robot, automazione e prodotti ausiliari, ha rivisto al ri- basso le stime di chiusura del 2024 rispetto a quelle elaborate nella prima parte dell’anno. Dopo un 2023 mediamente posi- tivo per l’industria italiana di settore, quest’anno, fin dal suo esordio, ha mostrato un ritmo differente rispetto al trend degli ultimi anni. SITUAZIONE ITALIANA E MONDIALE Secondo le previsioni del Centro Studi dell’associazione, nel 2024 la produzione italiana calerà del 6,2%, arrivando a 7,1 miliardi di euro mentre, al contrario, l’export manterrà un buon passo crescendo ancora e attestandosi a 4,4 miliardi con un 4,4% in più rispetto al 2023. Questo incremento non sarà però sufficiente a mantenere in area positiva il dato di produzione, come invece è accaduto nel 2023 quando consumo e conse- gne sul mercato interno già segnavano il passo. Sul risultato complessivo della produzione italiana di settore pesa la grande debolezza del consumo italiano che, secondo le stime rielaborate, dovrebbe ridursi del 25,9%, a quota 4,3 INCHIESTA

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