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17 NOVEMBRE/DICEMBRE 2024 rmo to, il crollo delle vendite dell’elettrico ha contagiato l’intera produzione. Secondo un rapporto di Marklines, nel 2023 gli stabilimenti delle Case automobilistiche in Germania opera- vano già a poco più di due terzi della capacità produttiva. Le fabbriche avrebbero potuto costruire fino a 6,2 milioni di au- to nell’arco dei 12 mesi, ma dalle catene di montaggio sono uscite in effetti 4,1 milioni di unità. A questo si aggiunge la guerra commerciale in atto con la Ci- na. Secondo quanto riferiscono le dogane del Paese orienta- le, le esportazioni tedesche in Cina sono diminuite dell’11% nei primi sette mesi del 2024, mentre gli analisti rilevano che dal 2020 ad oggi la quota di mercato delle Case automobili- stiche tedesche sotto la Grande Muraglia è scesa dal 19 al 16%. L’ulteriore danno in vista è quello di dazi che Pechino progetta di imporre alle vetture occidentali con motore dalla cilindrata superiore a 2,5 litri. Secondo la testata Automotive News Europe, si tratta di una fascia di prodotti che nel 2023 solo per la Germania è valsa 1,1 miliardi di euro di esporta- zioni verso la Cina. Le restrizioni dell’Unione Europea mettono ancora più alle strette il settore, con lo stop alla vendita di auto a benzina nel 2035. L’Unione Europea è la terza produttrice mondiale di CO2 e le automobili rappresentano il 12% di tutte le emis- sioni, mentre l’intero settore dei trasporti è responsabile di un quarto del totale. Da anni le aziende automobilistiche criticano l’atteggiamen- to delle istituzioni, che giudicano poco lungimirante e al mo- mento incapace di indirizzare la transizione energetica del settore. A loro volta, anche le stesse aziende sono state ac- cusate di poca lungimiranza visto che le loro innovazioni si stanno dimostrando largamente insufficienti rispetto a quan- to fatto dalla Cina. I produttori cinesi hanno beneficiato di ricchissimi sussidi pubblici, che da una parte hanno finanziato la ricerca e lo sviluppo di modelli sempre più all’avanguardia e dall’altra parte consentono alle imprese di vendere le loro auto a costi inferiori. In questo modo le auto cinesi battono quelle occi- dentali sia per tecnologia sia per prezzo. Questo è il motivo per il quale l’Unione Europea - come gli Stati Uniti e il Cana- da - ha deciso l’imposizione di dazi all’importazione di auto elettriche provenienti dalla Cina. RIVISTE AL RIBASSO LE STIME BMW, Volkswagen e Stellantis hanno rivisto al ribasso le stime per il 2024. In Germania si discute della possibilità di chiudere uno stabilimento della Volkswagen, sarebbe la prima volta in quasi 90 anni di storia, e possibilità analoga potrebbe coinvolgere in Belgio su un sito Audi, che fa par- te dello stesso Gruppo. Possibili tagli coinvolgerebbero tra 15 e 30mila lavoratori. A ottobre Volkswagen ha abbassato le previsioni sulle consegne, sui ricavi e sul risultato operativo a causa del “contesto di mercato difficile e di sviluppi inferiori alle aspettative iniziali”. Stellantis ha rivisto la guidance del 2024 a causa “dei problemi di performance in Nord Ameri- ca” e “del deterioramento nelle dinamiche globali del setto- re”. Il Gruppo prevede che il margine del risultato operativo adjusted per l’intero anno in corso sarà tra il 5,5% e il 7%, in calo rispetto al precedente ‘double digit’: una riduzione do-
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