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81 OTTOBRE 2024 rmo le filiere, ovvero dover gestire volumi di produzione altalenanti e doversi riposizionare su un’offerta per la produzione elettrica. IMPATTO SUI COMPONENTI Il report analizza quindi l’impatto che l’andamento di vendite e produzione di auto avrà sull’industria in Italia, partendo dal- le aziende della filiera della componentistica rappresentate da Anfia. Una filiera che conta nel nostro Paese circa 2.200 azien- de, di cui 1.144 servono in maniera preponderante il mondo automotive. Del valore complessivo di circa 82 miliardi di euro generato dalle aziende del comparto, la parte legata al settore auto viene stimata in circa 52 miliardi di euro, dei quali il 58% è destinato verso l’Italia, il 31% al resto d’Europa e l’11% al resto del mondo. Il 26% circa (13,8 miliardi) è legato a componenti impiegati nei motori endotermici, mentre il valore prodotto dal- la filiera per componenti per i veicoli a batterie è ancora bas- so, pari al 4% (1,9 miliardi). Il restante 70% è generato dalla produzione di componenti comuni, che vengono montati nelle auto a prescindere dal sistema di propulsione. Lo studio pro- cede quindi a mappare in maggiore dettaglio 626 aziende del- le 1.144 che hanno nell’automotive il proprio core business, che tuttavia generano da sole l’80% del fatturato generale. Di questo sottogruppo, circa 140 aziende sono già pronte a offri- re componenti adatti al motore a batteria, mentre circa il 50% produce solo componenti per quello endotermico. Alla chiusu- ra del 2023, si stima quindi che la filiera della componentistica dovrebbe aver segnato una ripresa arrivando a un valore attorno ai 58 miliardi di euro. Tuttavia, a causa di una serie di fattori, tra cui la produzione stagnante e la competizione con altri produtto- ri, il comparto dovrebbe arrivare intorno ai 51 miliardi nel 2030, segnando un calo rispetto al 2023 e tornando in linea con il valo- re 2022. Il maggior problema sta però nel dettaglio, che mostra dinamiche molto differenti a seconda del tipo di powertrain: la parte di componenti per il motore a combustione potrebbe ca- lare di oltre il 50%, con una riduzione di circa 7 miliardi di euro al 2030. Non basta a bilanciare la perdita di comparto la previsione di crescita del 60%, pari a circa 2 miliardi, dei componenti per il motore elettrico. La parte di componenti comuni dovrebbe calare del 3%, che nello spaccato dei sottocomponenti mostra un calo del 10% del valore generato dalle parti meccaniche e un +30% delle parti di elettronica. Il quadro porta quindi in luce una forte necessità di investimenti volti alla trasformazione nelle aziende produttrici di componenti per automotive, che impattano soprat- tutto le aziende di dimensioni più ridotte. Il report indica a tal pro- posito che circa il 20% delle aziende del comparto si trova oggi in una situazione di potenziale crisi finanziaria, rilevando inoltre che ad avere già un’offerta attiva per il mondo elettrico sono le aziende che godono di miglior salute sotto il profilo finanziario, e che hanno pertanto avuto modo di investire prima per diversifi- carsi. Infine, il processo di transizione in corso avrà un significa- tivo impatto in termini di occupazione nelle aziende della filiera, con fino a 40 mila posti di lavoro a rischio, che rappresentano circa il 30% degli addetti del comparto.

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