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109 OTTOBRE 2024 rmo nei minimi dettagli grazie all’interazione tra parte meccanica, elet- trica e software, riducendo drasticamente le tempistiche di com- missioning on-site, “oltre alla definizione delle performance delle nostre linee già nella prima fase di avanprogetto - continua Luca Maiolo -. A completamento dell’esperienza digitale, le linee ABL potranno essere equipaggiate con sistemi di visione 2D/3D, ispe- zioni visive di qualità e processo, strumenti per la tracciabilità dei prodotti e dei processi, oltre all’interfacciamento con MES e servi- zi di assistenza remota”. Questo approccio permette di ottimizzare il processo già nella fa- se di progettazione, oltre a gestire in forma preventiva spazi, flussi e l’interazione uomo-macchina. “Gli obiettivi sono due: da una par- te aumentare le prestazioni, dall’altra migliorare efficienza produtti- va e ambienti di lavoro - prosegue Cristiano Alù, Electrical Design Engineer in ABL -. Così da ridurre fattori di rischio e imprevisti. Ed è quanto realizzato per Bialetti, la cui linea è stata virtualizzata in fase preventiva per rispondere a specifiche esigenze di formato”. Tra gli strumenti digitali a supporto del progetto, c’è il tool Festo Electric Motion Sizing, “utilizzato per il dimensionamento preciso degli assi elettro-meccanici”, spiega Stefano Landi, Application Sales Consultant in Festo. Uno degli aspetti fondamentali dei si- stemi a uno o più assi è la movimentazione controllata nello spa- zio e nel tempo. La caffettiera entra nella macchina divisa nelle sue parti, inclusi manopola e coperchio, e viene montata lungo la linea, “ed è qui che viene in aiuto il tool: una volta inseriti i para- metri, lo strumento consiglia le migliori combinazioni di prodotti. Questo garantisce la selezione delle giuste soluzioni ai costruttori di macchine e, al contempo, il dimensionamento in modo autono- mo, così da velocizzare il processo”. COLLABORAZIONE, PRECISIONE, FLESSIBILITÀ Il profondo know-how tecnico, anche per quanto riguarda mec- canica ed elettronica, è la base su cui ABL ha costruito la sua capacità di anticipare le richieste “e che ci ha fatto guadagnare un posto importante nell’industria dell’automazione - spiega Ales- sandro Torsoli -. C’è una profonda armonia aziendale, l’azienda agisce come un solo uomo grazie alla coordinazione tra i reparti e le persone dei singoli team. Questo penso sia uno dei più im- portanti punti di forza di ABL che ha dato i suoi risultati per quanto riguarda il progetto realizzato con Festo e Bialetti”. Questo progetto realizzato con Bialetti prevede una proposta di engineering dedicato all’intero flusso produttivo, ossia la capacità di utilizzo, alimentazione mediante robot e movimentazione trami- te assi elettrici. Bialetti, oltre a richiedere modifiche dirette sulla macchina, neces- sitava di cambiare il metodo di trasporto. “Tramite i termoformati sviluppati insieme, i componenti dalla produzione vengono allog- giati e poi inseriti nella macchina - spiega Nicola Pelati, responsa- bile tecnico in ABL -. Era infatti necessario capire se i termoforma- ti potessero ospitare 10, 20 o più pezzi in contemporanea”. Un progetto che ha richiesto più di un mese di lavoro, in quanto sono stati revisionati tutti i disegni datati 1990 arrivando “ad ag- giornare il sistema con il quale la produzione va a disporre gli og- getti lavorati, o semi-lavorati, per poi essere inseriti in macchina in modo automatico - continua Nicola Pelati -. Qui entra in gioco un nostro importante plus: il controllo costante sulle attrezzature per evitare errori di presa oltre al corretto assemblaggio delle parti che compongono la Moka. Un plus che nasce dal lavoro di ABL svolto in ambito automotive, dove è necessario prestare particola-

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