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28 rmo SETTEMBRE 2024 STRATEGIE di quest’anno segna invece il passo. Nei primi sei mesi del 2024, l’indice Ucimu ha registrato un arretramento del 17,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. -18,7% gli ordini interni; -16,2% gli ordini esteri. A determinare questo risultato poco brillante sono soprattutto le condizioni generali di instabilità in Italia e nel mondo. 2023 ANNO DI CRESCITA Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cul- tura di Impresa di Ucimu, nel 2023, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione ha segnato un nuovo record, attestandosi a 7.615 milioni di euro, per un incremen- to del 4,6% rispetto al 2022. Il risultato è stato determina- to esclusivamente dall’ottimo riscontro raccolto sul mercato estero: le esportazioni hanno raggiunto il valore record di 4.223 milioni di euro, pari al 21,8% in più rispetto al 2022. Il consumo è calato, del 7,8%, a 5.816 milioni, penalizzando le consegne dei costruttori italiani scese, dell’11%, a 3.392 milioni di euro, e le importazioni, risultate in calo, del 3%, a 2.425 milioni di euro. Il rapporto export su produzione è tornato a crescere pas- sando, dal 47,6% del 2022, al 55,5% del 2023. Nel 2023, principali mercati di sbocco dell’offerta italiana so- no risultati: Stati Uniti (567 milioni, +17,5%), Germania (359 milioni, +17,2%), Cina (286 milioni, +26,6%), Francia (247 milioni, +28,2%), Polonia (215 milioni, +14,5%), Turchia (211 milioni, +70,9%), Messico (195 milioni, +133,1%), Spagna (130 milioni, +9,4%), India (117 milioni, +77%), Regno Unito (85 milioni, +44,1%). Ancora elevato il livello di utilizzo della capacità produt- tiva, la cui media annua è di poco diminuita, passando dall’86,6% del 2022 all’86,2% del 2023. In lieve calo anche il carnet ordini, che si è attestato a 7,3 mesi di produzione assicurata, contro gli 8 dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 11.012 milioni di euro. PIANO TRANSIZIONE 5.0 Nella sua ultima assemblea associativa da presidente, Bar- bara Colombo ha disegnato un’analisi del comparto, delle politiche industriali e dei trend. “Dopo un biennio davvero strepitoso, segnato da una crescita a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici, il 2023 si è confermato anno favorevole per l’industria italiana di settore che ha messo a segno un nuovo record di produzione – ha commentato Co- lombo -. Il risultato positivo è stato però determinato esclusi- vamente dall’ottimo andamento delle esportazioni che hanno registrato una vera e propria impennata”. Secondo la presi- dente uscente, l’exploit dimostra la flessibilità delle imprese italiane capaci di riorientare rapidamente la propria attività verso i mercati più dinamici. Al contempo, però, mette in evi- denza la debolezza del mercato italiano che, già a fine 2022, aveva iniziato a dare qualche segnale. L’andamento della raccolta ordini dei primi sei mesi di quest’anno conferma la debolezza della domanda che su- bisce l’instabilità del contesto sia interno sia mondiale. “Per il mercato interno, se questo rallentamento può essere con- siderato in parte fisiologico, vista l’eccezionale espansione del biennio appena passato, è altrettanto vero che, sul ri- sultato, ha pesato l’incertezza intorno a Transizione 5.0 - ha indicato -. L’attesa prolungata dell’operatività del provvedi- mento e la mancanza dei decreti attuativi hanno creato un doppio effetto negativo. Da un lato, hanno determinato la sospensione delle decisioni di acquisto da parte degli utiliz- zatori, in attesa che il provvedimento fosse chiaro. Dall’altro hanno, almeno in parte, oscurato la disponibilità del prov- vedimento 4.0 che è tuttora in vigore ma che, per molti ope-

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