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19 SETTEMBRE 2024 rmo CASA DELLA PRESSA PIEGATRICE La casa della pressa piegatrice: è così che ama definire Salva- gnini Robotica il suo CEO, Giulio Farina. “Passeggiando nel no- stro stabilimento si può osservare la logica con cui lavoriamo, quindi la nostra strategia industriale basata sulla modularità - spiega - Qui a Brendola realizziamo presse piegatrici B3 e ap- plicazioni robotizzate, che chiamiamo P-Robot. P-Robot è stata introdotta circa due anni fa e da allora il suo è un trend di crescita costante, anche quest’anno, nonostante il rallentamento generale del mercato italiano, che dovrebbe comunque riprendersi con gli incentivi legati a Industria 5.0. Il fatto che Salvagnini abbia sem- pre anticipato i tempi fa sì che anche per Industria 5.0, tra i cui te- mi cardine c’è la sostenibilità, non ci faremo trovare impreparati. Basti pensare che già nel 2023 abbiamo presentato Impacts, uno strumento che monitora i consumi energetici dei nostri impianti. La nostra filosofia produttiva, inoltre, è da tempo orientata verso presse piegatrici ibride che, per le taglie nella nostra gamma pro- dotto, garantiscono minor consumo energetico rispetto alle solu- zioni idrauliche ed elettriche disponibili sul mercato”. SOLUZIONI SU MISURA La logica di Salvagnini Robotica è quella proporre ai clien- ti soluzioni su misura, altamente customizzate, che rendano l’investimento commisurato alle loro reali esigenze produttive. Quella che viene definita dall’azienda una soluzione di auto- mazione scalabile. “I clienti sono affascinati dall’automazione, ma questa deve essere soprattutto utile. Per questo motivo, proponiamo diver- si livelli di automazione focalizzando l’attenzione sull’esigenza del cliente - spiega Giulio Farina -. Il concetto di scalabilità non riguarda esclusivamente B3 e i suoi dispositivi di automazione, ma tutte le nostre macchine”. La pressa piegatrice B3 di Salvagnini rappresenta un connu- bio avanzato tra soluzioni elettriche e idrauliche, integrate con competenze di automazione, software, meccanica ed elettro- nica. Disponibile in 17 modelli, da 2 a 6 m e da 80 a 400 t, B3 garantisce alta produttività e flessibilità. In tema di automa- zione, Salvagnini offre quattro diversi dispositivi, tra cui ATA, ATA.L, MVM e AU-TO. ATA e ATA.L regolano automaticamente la lunghezza de- gli utensili inferiore e superiore, MVM varia automaticamente l’apertura della matrice, AU-TO allestisce in automatico gli utensili. Le soluzioni tecniche integrate, come Direct Drive e KERS, rispettano l’ambiente senza compromettere la produtti- vità, mentre le tecnologie adattative come S-Crowning, AMS e TFC2.0 ottimizzano l’efficienza del sistema. “L’automazione pensata per B3 semplifica la vita dell’operatore, per cui a macchine che a prima vista possono sembrare sofisti- cate e complesse risponde una grande facilità di impiego. Inol- tre, quando un cliente acquista una pressa piegatrice B3, non compie un’azione isolata ma piuttosto un primo passo verso una più ampia integrazione con le altre tecnologie Salvagnini pre- senti in fabbrica - indica il CEO di Salvagnini Robotica -. Questa integrazione avviene attraverso software proprietari che rendo- no l’intero processo produttivo più fluido, flessibile ed efficiente possibile, consentendo una comunicazione diretta e coordinata tra le varie fasi di produzione. E credo sia proprio questo il signi- ficato che vogliamo attribuire a questa open house: entrare nel mondo Salvagnini significa anche scegliere una filosofia, azien- dale, produttiva, progettuale e applicativa”. Una vista dell’interno dello stabilimento di Salvagnini Robotica, che copre un’area di circa 4.000 m 2 , e il CEO dell’azienda, Giulio Farina.

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