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83 GIUGNO/LUGLIO 2024 rmo responsabile del reparto di ricerca e sviluppo dell’automazione: “Un cliente dell’Austria occidentale che produce ammortizzatori per un rinomato rivenditore di mobili, ogni anno ordina milioni di questi componenti. La società voleva acquistare un nuovo macchi- nario per la produzione, perché quello esistente era lungo 10 me- tri: una lunghezza davvero eccessiva per la produzione di piccoli componenti di pochi centimetri in un sito di produzione nel cuore di una stretta valle alpina. È stato proprio questo che ci ha spinto a sfruttare appieno tutte le possibilità offerte dalla miniaturizzazione”. Dal lavoro svolto dal team di sviluppo è nato il macchinario ad automazione compatta descritto sopra o, per essere più precisi, una piattaforma di automazione che a seconda della configura- zione e dell’equipaggiamento adottato, può arrivare fino a 3 o 4 m. La base è costituita da un sistema di trasporto rigidamente collegato mentre gli altri componenti del sistema dipendono dal- le necessità e dalle specifiche del cliente. “Possiamo integrare fino a 22 moduli funzionali, ognuno di 90 millimetri di larghezza, per fasi di lavoro diverse - ha spiegato Christian Mersnik, che ha partecipato allo sviluppo sin dal primo giorno -. Queste funzioni comprendono, ad esempio, il pick-and-place, la saldatura laser fino a cinque gradi di libertà, l’avvitatura, la pressatura, l’etichet- tatura nonché processi di test e di misurazione”. DENSITÀ DI POTENZA UNICA L’automazione compatta è stata molto apprezzata dai clienti. A colpirli, tra i vari aspetti, sono state la fluidità e l’uniformità dei mo- vimenti, senza urti né vibrazioni, in grado di garantire un processo stabile. Un affezionato cliente ha paragonato il sistema ad ‘una macchina da cucire’. Con LTM-CI, i tempi di ciclo sono scesi a quasi mezzo secondo, il che equivale ad un significativo balzo in avanti in termini di produttività. Gli azionamenti utilizzati negli attuatori all’interno del macchinario contribuiscono in modo determinante alla fluidità del movimento e all’alta velocità. Nelle loro prime versioni, venivano utilizzati motori elettrici con una categoria di dimensione completamente diversa; per l’automazione compatta gli sviluppatori hanno scoperto i pro- dotti di Faulhaber. Nel sistema LTM-CI ora riveste un ruolo fonda- mentale il motore lineare LM 1247, che opera su una ventina punti nel sistema, comprese le unità di arresto (valvole che interrompo- no il flusso del materiale) e le pinze. Uno dei maggiori punti di for- za dei motori lineari Faulhaber è la loro velocità estremamente ele- vata. Questo azionamento genera anche un’enorme spinta: con soli 12,5 mm di larghezza e 19,1 mm di altezza, produce una for- za continua di 3,6 N. “A piena potenza raggiunge addirittura 10,7 Newton - sottolinea Roland Schiermayr -. Sul mercato non esiste un altro motore lineare compatto con una tale densità di potenza”. LA DURATA FA LA DIFFERENZA Gli ingegneri di Stiwa hanno espresso lo stesso apprezzamento per il motore brushless della serie BX4 2250. Nella movimenta- zione a portale dell’automazione compatta, questo motore azio- na le unità girevoli che spostano gli utensili o i componenti in una determinata posizione. Oltre ai punti di forza tipici dei motori Faulhaber, nella fase di scelta dell’azionamento più adatto, ha giocato un ruolo chiave la disponibilità di un accessorio, come spiega Christian Mersnik: “In questo punto del sistema abbiamo bisogno di un livello di 2/3 precisione e di ripetibilità estrema- mente elevato. Ecco perché per noi è stato determinante che Faulhaber fosse in grado di fornire un motore con un encoder assoluto multigiro adeguato. I segnali provenienti da questo encoder sono necessari per ottenere una qualità di produzione elevata e per garantirne la qualità”. Ma per Stiwa a fare la vera differenza sono la longevità e l’affida- bilità a lungo termine di tutti i componenti. L’azienda garantisce ai suoi clienti un funzionamento del sistema di automazione com- patta privo di intoppi per almeno 60 milioni di corse: un numero che tutti i componenti mobili tra cui, ovviamente, anche i motori devono raggiungere. “Sottoponiamo a test di resistenza sia i no- stri componenti che quelli acquistati esternamente - spiega Ro- land Schiermayr. Durante questi test cerchiamo di distruggere i componenti usurandoli e sottoponendoli a condizioni sfavorevoli. Solo quei componenti che riescono a superare i test di resisten- za vengono montati sui macchinari. I motori di Faulhaber hanno dimostrato di saper far fronte a requisiti così estremi. Ci aiutano a raggiungere eccellenti risultati con un ingombro minimo e tempi di ciclo più brevi possibili”. Il sistema di automazione compatta della serie LTM-CI di Stiwa, sul quale i micromotori lineari e rotanti di Faulhaber svolgono compiti fondamentali.

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