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49 GIUGNO/LUGLIO 2024 rmo moltissimo anche per lavorazioni non presidiate su lamiera zincata medio-sottile”, dice ancora Faben. È noto che nel mondo dei sistemi laser l’automazione giochi un ruolo cruciale: da un lato le velocità di taglio rischiano di trasformare le fasi di carico e scarico in pericolosi col- li di bottiglia, dall’altro l’automazione può aiutare a ridurre l’impatto della manodopera. Con il magazzino a torre Ltws Salvagnini, dotato di automazione di carico/scarico, rende materiali e spessori diversi sempre disponibili per lavorazio- ni just-in-time, riducendo i tempi di attesa per l’approvvigio- namento della lamiera e la dipendenza dagli operatori. Ltws è progettato per il carico, lo scarico e lo stoccaggio del ma- teriale in modalità non presidiata. Ltws, nella sua versione compatta, abbina un’ottima autonomia a ingombri estrema- mente contenuti, mantenendo tempi ciclo comunque ridotti, circa 1 min. L’autonomia è garantita dalla disponibilità di più materiali e dal software Store, in grado di identificare i vas- soi di carico vuoti come vassoi su cui impilare il materiale lavorato. L’opzione Acut, invece, consente ai laser Salvagnini di ta- gliare con aria compressa opportunamente trattata. In base alla potenza della sorgente, oggi Acut permette di raggiun- gere spessori fino a 20mm, con produttività simile a quella del taglio in azoto a costi molto contenuti. Il taglio in aria compressa è infatti più economico di quello in azoto, e que- sto è tanto più vero all’aumentare del costo al m 3 dell’azoto: maggiore è il costo dell’azoto, maggiore è la convenienza del taglio in aria compressa lasciando invariata la qualità e la precisione di taglio. Alla sostenibilità di Acut contribuisce anche APM2, il nuovo dispositivo compatto e chiavi in mano che si collega direttamente alla rete pneumatica e che assi- cura i valori di pressione necessari al processo di taglio. “Valutiamo i nostri investimenti in tecnologie produttive 6/8 mesi dopo averle installate, perché solo quando sono en- trate a regime e il personale ha raggiunto un buon livello di consapevolezza sul come utilizzarle è possibile valutarne l’efficienza. La nuova L3 ha centrato tutti gli obiettivi per cui abbiamo deciso di inserirla nel nostro parco macchine: la produttività è davvero ottima, ci ha fatto fare il salto di quali- tà per il taglio di acciaio inox da 6/8mm, il magazzino ci per- mette di lavorare anche in turni senza presidio, Acut riduce i costi collegati ai gas. Cosa chiedere di più ad un laser?”, chiarisce Faben. FUTURO SEMPRE PIÙ DIGITALE Anche oggi Tecno 3FP continua il suo percorso verso l’ec- cellenza operativa. L’azienda sta implementando un nuovo gestionale, che consentirà di completare anche l’integrazione con Stream e OPS, i software di programmazione e gestione della pro- duzione Salvagnini. Questa evoluzione ottimizzerà ulterior- mente i processi produttivi. Matteo Faben condivide le aspettative future dell’azienda: “Per il 2024/2025 il nostro obiettivo è consolidare quanto co- struito negli ultimi anni, migliorando ancora la qualità del- le nostre lavorazioni e del servizio al cliente. Ora ci stiamo concentrando soprattutto su un tema davvero fondamenta- le, la formazione del personale: stiamo investendo per as- sicurarci che il nostro team sia pronto ad affrontare le sfide future e sfruttare appieno le potenzialità delle nuove tecno- logie. Se guardiamo al futuro, ci piacerebbe aggiornare altri macchinari e una nuova struttura, più grande e moderna, dove ricongiungere l’operatività di tutte le nostre divisioni… ma questa è un’altra storia.” Due esempi di lavorazione con il nuovo laser L3 Salvagnini con sorgente 8 kW.

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