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48 rmo MARZO 2024 Nel settore del lavaggio industriale, Tecnofirma è stata la prima azienda a integrare i robot negli impianti di pulizia allestendone il polso con lance di lavaggio ad alta pressione. Quella integrazione ha segnato la nascita del processo di sbavatura ad acqua per la rimozione di bave precarie. Grazie all’implementazione di processi di impregnazione robotizzata, oggi Tecnofirma collabora con le principali Case automobilistiche nello sviluppo dei nuovi propulsori elettrici STEFANO SORESINA PIONIERI NEL LAVAGGIO ROBOTIZZATO Per chi produce impianti industriali nel campo della finitura su- perficiale, il tema dell’integrazione dell’automazione è centrale da almeno trent’anni. Al principio, come accadeva in tutti i settori, l’impiego dei sistemi automatici era finalizzato alla sostituzione dei lavoratori essenzialmente per ripetitive e faticose attività di carico, scarico e movimentazione. L’obiettivo era la riduzione dei costi: i robot erano in grado di fare le stesse attività degli operatori in modo efficiente ed economico. Già sul finire del millennio, ci fu- rono importanti passi avanti. Nella verniciatura, in particolare, si prese a far uso di robot per sostituire gli operatori nelle cabine di applicazione della vernice. I vantaggi erano molteplici: da una parte si assicurava la ripetibilità del processo; in più, si evitava all’uomo un lavoro in un ambiente potenzialmente insalubre, in cui gli operatori erano costretti ad utilizzare sistemi di protezione quali maschere e scafandri. E, infine, si evitava che la presenza dell’uomo contribuisse a contaminare l’ambiente di verniciatura, la cosiddetta cabina, un tema particolarmente sensibile la dove le richieste di qualità della finitura risultino particolarmente stringenti come nel settore automotive o della plastica. Anche nel settore del lavaggio, a cavallo del millennio, ci fu la svolta: Tecnofirma per prima integrò i robot all’interno degli im- pianti di pulizia allestendone il polso con lance di lavaggio ad alta pressione. Fu la nascita del processo di sbavatura ad acqua per la rimozione di bave precarie. Il robot, forte della flessibilità garantita da una facile programma- zione, poteva far compiere al getto precise traiettorie prima im- pensabili. Questo consentì il raggiungimento di nuovi standard di pulizia. Non solo: si riuscì finalmente nell’impresa di realizza- FOCUS ROBOTICA
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