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42 rmo MARZO 2024 Mercato europeo dell’acciaio inox in crescita dello 0,7% nel 2024, prevista anche una stabilità dei prezzi. Se ne è parlato nel corso di un recente webinar organizzato da siderweb Il 2023 è stato un anno difficile per l’acciaio inox europeo, e an- che italiano: si è registrato un forte calo di produzione, commercio estero e domanda. Per il 2024, l’associazione Worldstainless si aspetta un consumo europeo in crescita dello 0,7%, con i prodotti piani a freddo in crescita dell’1%, i lunghi dell’1,2% e i laminati a caldo in calo dello 0,4%. È quanto è emerso nel webinar che si- derweb ha tenuto in gennaio, dal titolo ‘Inox: le attese per il 2024’. Nei primi nove mesi del 2023 (ultimo dato disponibile, fonte Worldstainless), la produzione mondiale di acciaio inossida- bile è stata di 42,6 milioni di tonnellate (+2,5% tendenziale). “Se guardiamo nel dettaglio, però - ha spiegato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari -, scopriremo un mon- do diviso in due: da una parte la Cina, che cresce del 13,4% rispetto al 2022, producendo oltre 3 milioni di tonnellate in più ri- spetto all’anno scorso; dall’altra parte il resto del mondo, che ce- de circa 2 milioni di tonnellate”. In particolare, l’Europa con -8% perde 338.000 t. L’Italia, ha sottolineato Ferrari, è il principale ac- quirente europeo di acciaio dai Paesi extra Ue, con una quota di mercato del 31,3%. Anche all’export è protagonista l’Italia, con vendite pari a circa il 20% del totale europeo, davanti a Germa- nia, Belgio, Olanda e Spagna (le quote non includono i tubi in acciaio inox; diversamente, sarebbero più elevate). Quanto ai prezzi, come per tutti i metalli per il comparto dell’acciaio inox si configura un primo semestre 2024 di assestamento, in un cor- ridoio tra i minimi e i massimi registrati nella seconda metà del 2023. A spiegarlo, nella propria analisi, è stato Achille Fornasini, analista di siderweb e StatLab Università degli Studi di Brescia. PAROLA AGLI OPERATORI Mattia Sala, direttore commerciale di Arvedi AST, ha dichia- rato: “Il 2024 è iniziato nel segno della cautela, con acquisti di piccola entità ma continuativi, in attesa che la congiuntura internazionale dia segnali di ripresa più robusti. Vedo, quindi, un primo trimestre che potrebbe rappresentare una prosecu- zione della tendenza del 2023, per poi assistere a un cambio di passo nel corso della primavera. Il settore delle costruzioni dovrebbe salire del 4% e anche la domanda di automotive e meccanica dovrebbe crescere. In questo contesto, i prezzi resteranno sotto pressione in maniera temporanea nella pri- ma parte dell’anno. Bisogna fare attenzione soprattutto alla riduzione del delta tra il prezzo del rottame e dei prodotti finiti, per salvaguardare la marginalità”. Alessandro Bettuzzi, amministratore delegato di Oiki e coor- dinatore della Sezione Centri Servizio Inox di Assofermet, ha spiegato che nel 2023 si è assistito “a una domanda intermit- tente, che è la peggior nemica della distribuzione”. Dopo il biennio 2021-2022 e il ritorno a un ciclo ‘normale’ dal punto di vista della domanda per i centri servizio, “sono rie- merse tutte le criticità e una latitanza della domanda senza precedenti. Secondo una ricerca condotta da SMR, in Europa spariranno cica 400mila tonnellate di consumo nel 2024, da aggiungere a quanto già perso nel 2023. Per far sì che il prez- zo dell’acciaio inox rimanga stabile, serve una riduzione della produzione europea. Questo per un unico motivo: manca la domanda”. ATTESE DEL 2024 PER L’ACCIAIO INOX IN BREVE

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