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48 rmo GENNAIO/FEBBRAIO 2024 Gli standard qualitativi richiesti per gli impianti ortopedici sono tra i più elevati. Oltre alla scelta dei materiali e alla produzione con tolleranze dimensionali molto stringenti, le finiture superficiali devono essere affinate alla perfezione. Rösler studia il processo ottimale per sviluppare una soluzione e fornire una finitura superficiale di precisione e miglioramenti del processo ELENA CASTELLO FINITURE OTTIMALI PER IMPIANTI ORTOPEDICI La tecnologia medica richiede una finitura superficiale precisa per garantire sicurezza, resistenza e durata. Infatti, i pezzi rifiniti con i moderni metodi svolgono un ruolo fondamentale nell’allun- gare la vita degli impianti ortopedici. Il gruppo Rösler vanta una vasta esperienza in questi processi, che spesso comprendono la pulizia, la sbavatura, la levigatura dei bordi e superfici, lavorazioni dopo la fusione e, naturalmente, la fi- nitura finale. Ciascuno di questi processi comporta grandi differen- ze nella qualità e nelle prestazioni finali degli impianti ortopedici. LA QUALITÀ È IMPORTANTE Gli standard di qualità per gli impianti ortopedici sono tra i più elevati ed esigenti all’interno del panorama produttivo. Per que- sto, oltre alla scelta dei materiali giusti e alla produzione con tolle- ranze dimensionali molto stringenti, le finiture superficiali devono essere affinate alla perfezione, potendo essere necessarie an- che due finiture distinte sullo stesso componente. Le articolazioni più comuni sono le ginocchia e le anche artifi- ciali, che costituiscono quasi il 90% della domanda mondiale di impianti articolari. Ad esempio, la sezione superficiale anteriore di un ginocchio artificiale deve essere estremamente liscia per consentire il libero movimento sul piatto tibiale; mentre la parte posteriore dell’impianto richiede una superficie strutturata, un po’ più ruvida, per facilitare l’osteointegrazione degli impianti. In ef- fetti, gli impianti ortopedici possono essere sottoposti a molteplici operazioni di finitura durante il processo di produzione. A differenza degli impianti traumatici, che possono essere rimossi dopo la guarigione dell’osso, l’obiettivo degli impianti per la rico- struzione articolare è quello di rimanere permanentemente nell’or- ganismo e ripristinare la normale funzione dell’articolazione senza dolore. La longevità di questi impianti migliora costantemente, con componenti che oggi hanno una vita operativa di oltre 20 anni. La finitura degli impianti ortopedici deve soddisfare una serie di caratteristiche per ottenere risultati di successo. Biocompatibilità - Gli impianti devono essere compatibili con i tessuti, non devono essere tossici, dannosi o fisiologicamente reattivi e non devono causare rigetto immunologico. Per questo è necessario preparare le superfici, al fine di evitare la reazione con i fluidi corporei. Elevata resistenza alla trazione e lunga durata - Gli impianti per la ricostruzione articolare sono esposti a notevoli carichi stati- ci e dinamici. Devono resistere a questi carichi per tutta la vita senza mai rompersi. Basso attrito nelle aree di contatto dell’articolazione - È neces- FOCUS INDUSTRIA MEDICALE

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