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70 rmo novembre/dicembre 2023 meno al 2035 e che si apprestano ad essere oggetto della nuova normativa europea Euro 7. Al fine di ridurre l’inquinamento dei veicoli, il 20% circa del quale al momento è prodotto dallo sbriciolamento dei dischi freno, la normativa imporrà di rive- stire i dischi freno di materiali più resistenti all’usura. A questo proposito, Prima Additive ha sviluppato e qualificato insieme ad aziende del settore automotive e a produttori di impianti frenanti, l’applicazione del rapid coating. Si tratta di una tecno- logia di Laser Cladding che consente di rivestire rapidamente in pochi secondi le due facce dei dischi con due layer sottilissimi di metallo, nello specifico acciaio 430L e carburo di titanio. Sistemi configurabili. Tutte queste soluzioni tecnologiche sono offerte da Prima Additive all’interno di un’offerta che pre- vede sistemi industriali altamente configurabili sulle esigenze dei singoli utenti: partendo dalla piattaforma della macchina, infatti, è possibile scegliere la configurazione laser più adatta, così come il processo o la tipologia di laser da utilizzare. In que- sto modo, è possibile anche disporre di soluzioni laser con di- verse lunghezze d’onda all’interno dello stesso sistema, al fine di avere sempre il miglior risultato su ogni materiale e su ogni applicazione. La definizione della macchina è però soltanto una minima parte di quanto offerto da Prima Additive, che non è soltanto un fornitore di sistemi industriali, ma è anche e so- prattutto un partner che affianca chi vuole adottare l’additive manufacturing del metallo dal primo approccio con la tecno- logia fino all’ottimizzazione del processo post-vendita, al fine di favorire il più possibile l’abbassamento delle barriere all’in- gresso di questa tecnologia, favorendone l’adozione in quanti più settori industriali possibili. Daniele Grosso, marketing manager Prima Additive. FOCUS ADDITIVE MANUFACTURING Sopra, Esempio di rivestimento di un disco freno grazie alla tecnologia di Rapid Coating sviluppata da Prima Additive che consente di rivestire i dischi come prescritto dalla normativa Euro 7. Sotto, stampa del rame con tecnologa Powder Bed Fusion grazie all’utilizzo del laser verde. Garantisce migliore qualità e ripetibilità del processo. Sistemi di AM sotto i riflettori Prima Additive, l’azienda del Gruppo Prima Industrie specializzata in tecnologie per l’additive manufacturing del metallo, ha presentato le sue innovative soluzioni alla fiera Formnext di Francoforte che si è svolta dal 7 al 10 novembre. Innovazione, flessibilità, precisione: solo alcuni dei numerosi termini che racchiudono l’impegno di Prima Additive nella produzione di macchinari per l’additive manufacturing in grado di offrire soluzioni altamente innovative e performanti su ogni applicazione. Allo stand di Prima Additive è stato possibile capire meglio la filosofia dell’azienda, che ambisce a fornire soluzioni laser innovative e configurabili a seconda delle esigenze. Diverse piattaforme di macchine equipaggiabili con laser infrarossi, verdi o blu, con la possibilità di configurazioni da uno a quattro laser e l’unicità delle soluzioni che incorporano laser di lunghezze d’onda differenti all’interno dello stesso sistema. Una delle due macchine esposte, equipaggiata di tecnologia Laser Powder Bed Fusion, era la Print Genius 150 Double Wavelength. Si tratta di una configurazione unica sul mercato, che prevede due laser di lunghezze d’onda diverse all’interno dello stesso sistema: un laser infrarosso da 500 e uno verde da 200 W che possono lavorare alternativamente sulla stessa area di lavoro cilindrica di diametro 150 x 160 mm. L’interscambiabilità della tecnologia garantisce la possibilità di lavorare sullo stesso sistema sia leghe convenzionali sia materiali altamente riflettenti. Il laser verde, infatti, risolve i principali problemi di assorbimento, stabilità di processo e scarsa efficienza che generalmente si presentano quando queste leghe vengono lavorate con laser infrarossi.

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