RMO_256

52 rmo novembre/dicembre 2023 FOCUS ADDITIVE MANUFACTURING i processi additivi totalmente controllati e privi di derive di pro- cesso”. L’intervento di Patrick Dunne, vice president, advanced ap- plications di 3D Systems sottolinea che: “Per alcune forme di produzione, come le gabbie spinali in titanio, gli allineatori tra- sparenti e la fusione di gioielli, si tratta di una tecnologia di pro- duzione matura al 100%. Per altre, come la sostituzione dello stampaggio a iniezione, è emergente e al momento giustifica- bile per la creazione di un basso volume di parti ad alto valore. Tuttavia, man mano che le stampanti diventano più veloci e i materiali migliori, ci si si sposta verso una nuova opportunità sempre più grande. In definitiva, non credo che si tratti di un gioco a somma zero. Sia la produzione additiva sia quella con- venzionale coesisteranno come modalità di produzione com- plementari, applicate come strumenti pratici se determinate da requisiti funzionali ed economici”. “Si tratta di una trasformazione in corso - commenta Fabio Boiocchi, marketing manager Italy, Stratasys -. Le aziende ma- nifatturiere stanno attraversando un periodo di cambiamenti dirompenti che rendono i vantaggi dell’AM ancora più interes- santi. Stiamo anche assistendo a un passaggio dalla stampante 3D come unico fulcro della conversazione quando si parla di questa tecnologia. Con la maturazione della produzione, si parla sempre di più di ‘scalabilità’ e l’intero ecosistema diventa sempre più importante”. E prosegue: “Dal punto di vista della stampante 3D, l’ecosistema va a monte della progettazione ad- ditiva, della certificazione del processo, della programmazione, della preparazione dei file e di altre funzioni, e a valle dell’auto- mazione della post-elaborazione. Le integrazioni dell’Industria 4.0 e anche i progressi dell’AI probabilmente guideranno l’a- dozione della stampa 3D nel settore manifatturiero negli anni a venire. L’adozione dell’AM lungo tutta la catena del valore della produzione può aumentare la flessibilità, offrendo ai pro- duttori un grande margine di manovra per affrontare le sfide esterne”. Dall’evoluzione delle tecnologie a quella delle applica- zioni. “Nel corso degli anni vi è stato un particolare sviluppo nei materiali, nelle tecnologie e soprattutto nella diffusione di soluzioni per il mercato consumer con stampanti 3D a costi ab- bordabili - commenta Daniele Bologna, managing director di Hermle Italia -. Parallelamente vi è stata un’evoluzione delle applicazioni e, visto il potenziale che offre, la tecnologia addi- tiva ha preso sempre più piede come tecnologia di produzione, nelle applicazioni in cui serve il pezzo singolo, piccole serie o vi sono caratteristiche di sottosquadro difficilmente riproducibili con altre tecnologie, se non con costi maggiori. Un esempio può essere quello di ricambi per mezzi di trasporto fuori produzione per cui invece di un magazzino fisico viene creato un database con i dati 3D e il ricambio viene prodotto su richiesta. L’Additive Manufacturing è pertanto a mio avviso una tecnologia matura per contesti produttivi, non in sostituzione di altre tecnologie tradizionali ma come tecnologia a integrazione dei processi produttivi negli ambiti in cui può portare un vantaggio con- creto”. Gino Rincicotti, Emea 3D print regional marketing ma- nager di HP sostiene: “L’ingresso nel mercato della produzione è stato lo specifico obiettivo per cui nel 2017 HP ha lanciato la tecnologia Multi Jet Fusion per la stampa 3D di polimeri, cre- ando le fondamenta per l’espansione alla produzione di massa della manifattura additiva. I volumi di stampa degli utenti Multi Jet Fusion e i feedback ricevuti in questi anni, ci confermano che gran parte dell’utilizzo è in ambito produzione. Questo non è un caso perché Multi Jet Fusion è stata ideata e progettata intorno a specifiche di velocità, ripetibilità, economicità e preci- Hermle ha sviluppato una propria tecnologia additiva: MPA, Metal Powder Application.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz