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28 rmo novembre/dicembre 2023 ire una vera e propria rete di scuole ad indirizzo meccanica e meccatronica. Cosa che ha trovato poi la sua attuazione nel settembre 2019, quando una sessantina di scuole si è riunita al Ministero per la costituzione della Rete. Il nome M2A non è casuale: vuole richiamare da un lato gli indi- rizzi di meccanica, meccatronica ed automazione, nonché le scuole ad indirizzo elettrotecnico, elettronico, energie e informatica sulla scorta della trasversalità delle tematiche affrontate. Inoltre, M2A strizza l’occhio alla famosa for- mula di Einstein E=MC2 (sta a significare che l’energia (e) è uguale alla massa (m) moltiplicata per la velocità della luce (c), dall’iniziale della parola latina celeritas), elevata al quadrato, che racchiude in sé un elemento propulsivo come anche alla base della Rete stessa. “Vogliamo - riferisce il presidente Imerio Chiappa - soste- nere la collaborazione tra gli istituti, le scuole e il sistema delle imprese afferenti al contesto della meccanica, mecca- tronica e automazione, al fine di condividere e formulare linee di sviluppo, metodologie attive per la promozione della qualità degli insegnamenti e apprendimenti nell’am- bito del curriculum degli studenti”. Sono all’incirca 120 le scuole attualmente aderenti e numerose le proposte messe in campo per incentivare presso gli studenti e le loro fami- glie la scelta degli Istituti tecnici industriali e degli ITS post- diploma nell’ambito delle aree meccanica, meccatronica e automazione, che offrono percorsi altamente qualificati ed assicurano un ingresso immediato nel mondo del lavoro. Il Future Mobility Challenge negli Emirati Arabi. Fra le iniziative più recenti, l’innovativo progetto attuato con l’Istituto di istruzione superiore Luigi di Savoia di Chieti, che ha accettato la sfida di realizzare in soli tre giorni, grazie ad un kit fornito dall’organizzazione statunitense Global EEE (Education Energy Environment organizza in tutto il mondo eventi per promuovere l’educazione verso l’efficienza ener- getica e la consapevolezza ambientale), un veicolo elettrico ad Abu Dhabi per poi gareggiare al Evgp-Electric Vehicle Grand Prix nell’ambito del FMC Future Mobility Challenge: una gara dimostrativa riservata a mezzi elettrici, che si è tenuta sull’isola di Al Hudayryat negli Emirati Arabi Uniti. Il progetto è stato reso possibile dall’impegno di Giuseppe Coia, volontario e portavoce per l’Europa di Global EEE, esperto che ha già realizzato veicoli solari con cui ha ga- reggiato nei più importanti Challenge mondiali, e dalla lungimiranza della professoressa Grazia Angeloni, preside dell’Istituto e del professor Andrea Fasoli. INCHIESTA

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