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100 rmo settembre 2023 peratura. Un dispositivo automatico permette l’orientamento del mandrino. Molti sono anche i miglioramenti apportati per ridurre l’im- patto ambientale delle macchine su tre fronti: quello dell’u- tilizzo, quello della produzione e quello dello smaltimento. È stato ridotto sensibilmente il consumo di olio lubrificante e, nella fase costruttiva, è stata ridotta del 10% la lunghezza delle tubazioni e del 25% la lunghezza dei cavi elettrici. Que- sto minore impiego di materiali non solo significa costi infe- riori, ma anche una manutenzione semplificata. La riduzione della complessità dell’impianto idraulico comporta meno gua- sti e meno perdite di carico, così come un impianto elettrico ottimizzato comporta minore generazione di calore. Questo incrementa anche la durata della macchina, con una diminu- zione non solo dei consumi, ma anche dei rifiuti legati alla componentistica. Da tempo le macchine MCM impiegano la rigenerazione delle correnti di frenatura, e tutti i motori degli asservimenti elettrici e delle pompe sono conformi alle ultime norme IEC, garantendo un abbattimento dei consumi e una durata più che duplicata. Tutte le interazioni dell’operatore sono state spostate sulla parte frontale, collocando ad esempio la sta- zione di input del supervisore vicina al carico/scarico per of- frire maggior semplicità di comando e migliore ergonomia, riducendo al minimo gli spostamenti. Flessibilità e modularità nella gestione dei pallet e degli utensili. Flessibilità e modularità sono concetti che caratteriz- zano i centri di lavoro MCM, pienamente rappresentati anche nella soluzione in vetrina alla EMO, che in questo caso sarà attrezzata con un sistema MIA Multipallet MP9 con una sta- zione di carico/scarico e 9 pallet complessivi. I centri di lavoro Clock sono macchine compatte che consentono di avere in ge- stione un magazzino pallet da due posti nella configurazione base, fino ad arrivare a 15 nella versione multi piano. Grazie alla concezione modulare e alla possibilità di stoccare diversi pallet in giostra, l’operatore può organizzare il flusso di lavoro indipendentemente dalla tipologia dei pezzi da lavorare. Lo scambiatore è costituito da una doppia forca che effettua una traslazione, un sollevamento e una rotazione sul proprio asse, permettendo così di rimuovere il pezzo finito dall’area di la- voro e sostituirlo con una nuova parte proveniente dagli stoc- caggi o dalla stazione di carico/scarico. Tutti i movimenti sono gestiti da servomotori digitali con freno di stazionamento. La struttura degli stoccaggi, oltre ad avere un meccanismo di re- golazione dell’altezza, incorpora i riscontri per il corretto posi- zionamento dei pallet nel tempo. “L’esigenza di oggi è quella di dover gestire dei lotti produttivi composti da volumi ridotti e variegati - indica Bergaglio -. Le aziende necessitano di poter saturare le macchine e sfruttarne al massimo la produttività combinando più lotti di volume ap- punto ridotto”. Questa esigenza richiede di disporre a bordo macchina non solo di tutta la varietà di attrezzature necessarie, ma anche di tutti gli utensili richiesti per lavorare i vari pezzi. La gestione del carico/scarico degli utensili viene eseguita at- traverso il terminale jTerm 2.0 con accesso remoto al jFMX, collocato in posizione ergonomica vicino alla stazione stessa. Attraverso il terminale è possibile accedere direttamente al software di supervisione d’impianto jFMX. Accedendo alla se- zione dedicata alla gestione del magazzino utensili è possibile MIA MP9 multipallet system e il particolare del posto operatore col CN Siemens Sinumerik ONE. CENTRI DI LAVORO

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