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39 rmo giugno/luglio 2023 Operai da remoto è possibile. Posto che non sia necessa- rio ricordare che i lavori routinari o usuranti possono essere benissimo realizzati dai robot, anche gli operai hanno un cervello e una testa pensante, sono umani e, come gli im- piegati, vanno preservati da infezioni pandemiche. La do- manda sorge spontanea: esiste la possibilità di ‘remotizzare’ anche il lavoro degli operai? L’idea di fondo è stata quella di scomporre l’attività di un lavoratore a bordo macchina in un insieme di task che questo soggetto deve realizzare e, dopo ricerche e interviste, la direttrice si è resa conto che non tutti i task devono essere, per forza, realizzati in pre- senza. “Se da un lato il lavoro manuale chiede l’operatore in presenza e non ci si può fare nulla, ci sono mansioni che possono essere svolte da remoto come la formazione attra- verso il supporto di un team di miglioramento continuo op- pure l’attività di controllo degli impianti, di manutenzione o di monitoraggio del funzionamento delle macchine”, ha spiegato Cagliano. Un’affermazione, quest’ultima, che si presta a qualche ri- flessione, in particolare, sulla responsabilizzazione del la- voro. Se pensiamo all’attività di coordinamento tra plant a livello internazionale viene spontaneo attribuire la re- sponsabilità al management. Tuttavia, la recente storia ci ha posto davanti agli occhi che l’attività di coordinamento può essere svolta anche da parte di un team di collaudo di manutenzione che necessiti di confrontarsi con l’estero. Potendo virtualizzare o organizzare gli orari in base ai fusi orari, tutta questa attività può essere facilitata da una prospettiva di un nuovo modo di lavorare. Durante la pan- demia legata a Covid-19 le tecnologie digitali e, più nello specifico, le tecnologie Industria 4.0, si sono rivelate fonda- mentali per abilitare la rapida transizione verso modelli di Industrial Smart Working. La spinta forzata alla remotizza- zione del lavoro indotta dalla pandemia ha portato a rico- noscere che ci sono molti lavori legati alla produzione che possono trarre vantaggio dall’essere svolti in modo virtuale o da remoto. In particolare le attività di formazione, con- trollo e audit della qualità, miglioramento continuo e mo- nitoraggio e controllo degli impianti vengono realizzate, almeno parzialmente, da remoto o in modo virtuale. Anche attività di manutenzione, gestione dello shopfloor e di col- laudo di macchine o impianti vengono svolte da remoto. Orario di lavoro diversificato. E si parla anche di diver- sificazione degli orari di lavoro sia in entrata sia in uscita. Occorre considerare il lavoro operaio spalmato su più turni per capire. Risulta molto difficile diversificare l’orario di lavoro se vi sono turni molto serrati con la necessità di compresenza di più lavoratori. Tuttavia, qualche caso avan- zato di workflow management, supportato da strumenti digitali che abbiano consentito una allocazione più flessi- bile e rapida delle postazioni e delle persone ha consentito di rendere più flessibile anche l’orario di lavoro. In questo modo si è potuto intervenire rapidamente nella sostitu- zione delle persone costrette all’isolamento o scaglionare gli orari di ingresso al fine di evitare gli assembramenti. Queste pratiche risultano poi essere connesse all’ado- zione di strumenti per il monitoraggio delle competenze e all’utilizzo di matrici delle competenze per l’allocazione delle persone alle mansioni o alle postazioni di linea. Ri- sultano invece meno diffuse le pratiche di tracciamento e monitoraggio delle condizioni di salute dei lavoratori, specialmente attraverso l’utilizzo di dispositivi wearable. Per quanto la diffusione di queste pratiche non è ancora elevata, ma i vantaggi riscontrati sarebbero numerosi. Tra i più importanti si ricorda: l’incremento della flessibilità e della tempestività di risposta. Se pensiamo alla manu- tenzione o alla produzione di beni, la storia ci ha presen- tato una dimensione di presenza del lavoratore (operaio) lungo tutta la linea di produzione. Durante la pandemia è sembrato molto più naturale intervenire con il lavoro a distanza nel mondo impiegatizio. Da sempre il lavoro ope- raio ha sempre vissuto di una cultura basata sulla presenza e sul controllo diretto delle persone sul posto di lavoro. Si pensi solo cosa potrebbe succedere se, da un momento all’altro, un operaio si trovasse solo, in reparto, senza un caporeparto o un capoturno, e dovesse decidere lungo la linea produttiva. Da qui la necessità di responsabilizzare maggiormente i lavoratori che, a questo punto, vedreb- bero il loro lavoro arricchito. Sul piano delle pratiche orga- nizzative, risulta fondamentale per la maggioranza delle aziende aumentare l’autonomia e la polivalenza degli ope- ratori. Risulta inoltre molto importante migliorare sia le competenze tecniche sia quelle gestionali, insieme alla ca- pacità decisionale dei lavoratori, per supportare l’autono- mia e la polivalenza nonché l’uso delle nuove tecnologie.

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