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79 rmo maggio 2023 posto per numero di casi (9%), dopo gli Stati Uniti (25%), seguita dal Regno Unito (6%) e dall’Australia (5%). Anche nel mercato italiano stanno iniziando ad affacciarsi droni di dimensione molto importante (superiore ai 100 kg di peso al decollo) utili per lo sviluppo di servizi in ottica di Advanced Air Mobility. Nel corso del 2022 sono stati re- gistrati su d-flight 5 UAS con queste caratteristiche, di cui due europei e tre cinesi. Il contesto europeo. L’ecosistema italiano risulta essere ben posizionato rispetto ad alcuni importanti mercati euro- pei. Secondo gli undici Paesi rispondenti alla survey erogata con Jeda, il valore del mercato professionale italiano è pa- ragonabile a quello di Germania e Portogallo e superiore rispetto a quello di altri sei Paesi, tra cui la Francia. Anche in termini di numero di attori, il nostro ecosistema risulta essere più ampio rispetto a quello di otto Paesi, anche se più piccolo rispetto ai mercati francese e finlandese. I pro- blemi normativi risultano essere i principali ostacoli allo sviluppo del mercato, in particolar modo per i tempi di autorizzazione non idonei all’erogazione dei servizi e la difficoltà nell’ottenere autorizzazioni per effettuare le sperimentazioni. Un altro problema fortemente sentito è la mancanza di fondi o incentivi governativi a livello nazio- nale per attivare progetti innovativi. Una possibile fonte di finanziamento alternativa è rappresentata dal programma UE Horizon Europe. Dal 2001 a oggi l’Unione Europea ha pubblicato 362 bandi per lo sviluppo di progetti con droni per un budget complessivo di oltre 1 miliardo di euro. Di questi 22 sono stati attivati nel corso del 2022 per un valore complessivo di oltre 86 milioni di euro e altri 12 (40 milioni di euro) sono in attivazione nel 2023. Anche sul fronte normativo e strategico, il nostro Paese è ben posizionato. L’Enac è stata una delle prime autorità aeronautiche ad aver emanato, a fine 2013, una regola- mentazione sul settore ed è la prima in Europa ad aver steso un Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo della Mobilità Aerea Avanzata. Degli undici Paesi europei ri- spondenti alla survey erogata in collaborazione con Jeda, solamente la Germania, oltre all’Italia, ha già sviluppato un piano. Francia e Irlanda lo stanno realizzando, il Portogallo ha un forte interesse sul tema, mentre i restanti sei Paesi pensano che questo mercato sia ancora troppo immaturo per pianificare degli investimenti. @lurossi_71 Il settore della logistica è stato uno dei primi a puntare sull’adozione dei droni. Regolamento Europeo Droni Il Regolamento Europeo Droni, entrato in vigore il 31 dicembre 2020, era stato accolto positivamente dalle aziende del settore. Negli ultimi due anni, però, il ritardo nella sua piena applicabilità ha frenato diverse attività. Più recentemente, la proposta di alcune regolamentazioni aggiuntive sta sollevando qualche preoccupazione circa un eccessivo irrigidimento. Meno del 10% delle imprese italiane è in grado di offrire potenzialmente i servizi richiesti dal Regolamento U-Space entrato in vigore dal 26 gennaio di quest’anno, che mira a identificare zone geografiche in cui le operazioni con UAS, Unmanned Aerial System, sono consentite solamente con l’ausilio di servizi U-Space. E quasi il 30% delle aziende non ha piena consapevolezza della necessità di dover sottoscrivere un contratto con uno U-Space Service Provider per poter operare in una porzione di spazio aereo U-Space.

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