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27 rmo maggio 2023 Perché nacque un’associazione. Proprio agli inizi degli anni 70 nacque l’esigenza di avere una rappresentatività di settore, di confrontarsi tra i vari costruttori per affrontare insieme alcune problematiche nascenti (tecniche ma anche culturali) che la finitura stava affrontando. Il settore andava incontro a un forte sviluppo, che più avanti lo avrebbe lan- ciato sui mercati internazionali, e avere dei tavoli di con- fronto tra aziende, solo apparentemente competitor, poteva rappresentare un elemento di forza della produzione italiana e della sua riconoscibilità all’estero. In questo i 17 imprendi- tori che all’inizio crearono Ucif furono molto lungimiranti e chissà se avessero già in mente che l’associazione avrebbe acceso la sua cinquantesima candelina. Proprio così il 20 giu- gno 1973 venne costituita Ucif, in via del Vecchio Politec- nico presso Fast. Circa un anno dopo l’associazione sentiva la necessità di entrare a far parte di una ‘casa’ più grande e autorevole e i soci lavorarono per inserire Ucif all’interno della Federazione Anima che, all’interno di Confindustria, rappresenta dal 1914 il più ampio settore della meccanica con decine di merceologie al suo interno. L’Ucif dei primi anni. Da statuto, i settori rappresentati ri- guardavano la seguente tipologia di prodotti: impianti di ver- niciatura, apparecchiature e accessori per l’applicazione dei prodotti vernicianti, impianti di granigliatura e di lavaggio industriale. Il requisito numero uno per entrare a far parte dell’associazione era individuato nella ‘ottima reputazione commerciale’. Seguivano la necessità di avere un ufficio tec- nico funzionante in Italia composto da più membri qualificati, un’anzianità e continuità nel lavoro nel settore di almeno tre anni e l’avvenuta realizzazione di ‘macchine a trasferimento automatico o continuo o macchine pluristadio’. Ucif si poneva diversi obiettivi, dallo studio dei problemi di carattere tecnico, economico e pubblicitario di interesse collettivo alla relazione con le altre associazioni, con gli enti pubblici e privati e gli organi governativi; dalla nomina di propri esponenti negli organismi internazionali, alla creazione, amministrazione o sovvenzione di opere professionali, istituti professionali, laboratori, opere di educazione scientifica, corsi e pubbli- cazioni interessanti la categoria. La quota di associazione per il primo anno veniva stabilita in 500.000 lire. Subito i membri dell’associazione lavorarono per definire le prio- rità del settore su cui potevano mettere a fattor comune le proprie forze, inoltre si impegnarono per la stesura di un regolamento associativo e la creazione di un marchio di ap- partenenza. Una volta impostati i lavori, gli associati si preoc- cuparono subito di darne comunicazione, infatti l’11 maggio 1974 un trafiletto usciva su L’Eco della Stampa: “Unione Co- struttori Impianti di Finitura - L’Unione Costruttori Impianti di Finitura (Ucif), costituitasi di recente presso l’Anima, ha provveduto a eleggere il consiglio direttivo che è risultato così composto: presidente Valtorta; vicepresidente Ravarini; consiglieri Bellora, Camagni, Gargioni, Pizzamiglio, Stu- dihrad, revisore dei conti Borgonovo e tesoriere Gargioni. L’Ucif si propone di contribuire alla soluzione dei maggiori pro- blemi tecnico-economici che assillano il settore nel quale con- vergono parecchi fabbricanti di impianti e di apparecchiature e che conta un giro di affari di alcune centinaia di miliardi”. Ucif in visita ad Expo 2015 e l’inaugurazione della fiera F&O Finitura e Oltre. I presidenti Ucif Alberto Valtorta (1973-1978) Milan Studihrad (1978-1994) Vittorio Leoni (1994-2008) Claudio Minelli (2008-2012) Manuela Casali (2012-2016) Marco Leva (2016-2021) Daryush Arabnia (2021-attualmente)
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