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23 rmo maggio 2023 parte delle PMI ma ha come interlocutore privilegiato la pub- blica amministrazione e si pone come strumento di diffusione della cultura e delle pratiche di innovazione nella produzione di beni e servizi sul territorio nazionale, in particolare sul ba- cino del Mediterraneo. La specificità del progetto è proprio quella di voler coinvolgere gli enti pubblici per poter agire di concerto per quanto riguarda la gestione dei finanziamenti e dei bandi ma soprattutto come ‘utenti’ finali del processo di innovazione attivato dai centri di ricerca e formazione. Per quanto riguarda la formazione, la prima tappa di questi processi, Angelo Giuliana, direttore generale di MedITech 4.0, spiega che sarebbe necessario cominciare a preparare i giovani molto prima di come si fa ora intervenendo dopo la laurea o dopo il diploma. “Se è vero che i ragazzi oggi si definiscono nativi digitali in realtà chi è davanti allo schermo - aggiunge il manager - non è in grado di fare il passo successivo; le nuove generazioni non hanno idea di cosa ci sia dietro la tecnologia, manca completamente la competenza alla visione”. È certamente maggiore la dimestichezza con le tecnologie dei giovani rispetto a quella delle persone più anziane ma non per questo sono pronti ad affrontare il tema dello sviluppo e della crescita del Paese dal punto di vista della digitalizzazione: “bi- sogna partire con una formazione sicuramente molto più pre- coce, fin dalle scuole medie e dalle scuole superiori - insiste Giuliana -. Per il futuro, con particolare attenzione alle PMI, puntiamo a fare una formazione in anticipo su quelle che sono le tecnologie quantistiche cercando di vedere e di capire cosa succederà da qui a 5, 10 anni per preparare gli studenti con un approccio strategico. Se veramente vogliamo formare la forza lavoro del futuro ma anche quella che il mercato chiede oggi, pronta però alle sfide di domani, dobbiamo guardare molto più in là del nostro naso dal punto di vista delle competenze:

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