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20 rmo maggio 2023 e alla Digital Factory; finanziamento, grazie a risorse pubbli- che, erogate alle imprese attraverso bandi pubblici, di progetti, processi e soluzioni dall’alto impatto innovativo; attività strut- turate di formazione, caratterizzate da un Learning Hub, cen- tro di formazione permanente dedicato al trasferimento delle conoscenze e all’aggiornamento delle competenze rispetto ai nuovi linguaggi e alle nuove applicazioni di tecnologia 4.0 e dalla CIM4.0 Academy, dedicata alla formazione di manager, imprenditori e specialisti finalizzata a preparare, per gestire e guidare imprese digitali, nuovi Industry4.0 Innovation Lea- der certificati grazie al diploma della Scuola Master e Forma- zione Permanente del Politecnico di Torino. Enrico Pisino, amministratore delegato del centro con sede a Torino, spiega che, ad oggi, si sono già svolte tre edizioni dell’Academy dedicate a chi deve gestire la trasformazione di- gitale all’interno delle imprese diplomando oltre settanta ma- nager super qualificati: “È un percorso nei contenuti unico in Italia, si realizza in cinque mesi con partecipazione part-time. Sono previste complessivamente 350 ore per il 50% sviluppate con lezioni frontali o presso i laboratori e per il restante 50% dedicate ad un vero e proprio progetto realizzativo su un caso pratico per applicare le tecnologie dell’industria 4.0 nei vari comparti aziendali, dalla logistica allo sviluppo prodotto. Il tutto svolto con il contributo di docenti ma anche di techni- cal fellow, ovvero manager nostri consorziati che mettono a disposizione dei partecipanti le loro esperienze sul campo”. “La formazione continua - sottolinea l’amministratore dele- gato di CIM4.0 - è fondamentale perché la tecnologia corre veloce ed è fondamentale per le aziende avere un capitale umano costantemente aggiornato. Il nostro ruolo come Com- petence Center è anche quello quindi di ascoltare le esigenze delle imprese e proporre loro un reale e concreto supporto sia rispetto al trasferimento tecnologico, attraverso le nostre due linee pilota, sia rispetto all’upskilling e al reskilling del capi- tale umano in ottica 4.0 - ha proseguito il CEO del CIM4.0 -. I nostri servizi non sono standard, quello che proponiamo alle imprese che ci contattano, a seguito di valutazioni tecnico- economiche, è un cruscotto consulenziale, in linea con il piano di transizione digitale e green, che risponde in primo luogo alle logiche della competitività dei mercati su scala globale, in secondo luogo ai paradigmi della sostenibilità, evitando prima di tutti gli sprechi di risorse”. Per il futuro c’è un piano triennale, conclude l’AD di CIM4.0, “che, sostanzialmente, vede una crescita lineare non soltanto per i Competence Center ma anche per le imprese, viste le importanti opportunità date dal Pnrr: in base a come sapremo utilizzare queste risorse, non solo per quanto riguarda l’a- spetto finanziario ma anche dal punto di vista dell’impegno e degli investimenti, e sulla base di quanto questi saranno ben realizzati e messi a terra, si riuscirà a capire veramente cosa ci aspetta nel triennio successivo”. A Milano Made affianca in particolare le aziende del set- tore manufatturiero. Anche Made (Competence Center Mi- lano), la struttura che fa capo al Politecnico di Milano e che comprende quarantasei imprese private, quattro università e un ente pubblico, ha sviluppato una fabbrica digitale, che guarda però con particolare attenzione alle aziende del settore manu- fatturiero. In oltre due anni di attività il centro ha affiancato 1.870 aziende nel processo di trasferimento tecnologico e ha portato avanti oltre cento progetti che hanno coinvolto il 57% di PMI distribuite per l’82% al Nord. Ci sono stati 56 progetti finanziati per un totale di oltre 7 milioni di valore di servizi. Nonostante il settore manifatturiero italiano sia ai primi posti a livello europeo però, il Desi Index indica che il nostro Paese è tra gli ultimi per livello di digitalizzazione (18 posto su 27). Proprio sulla diffusione della cultura digitale per tenere testa alla cre- scente competizione insiste Made proponendosi di affiancare le imprese di fronte a quelle che saranno le prossime sfide globali: i cambiamenti demografici, la scarsità di risorse naturali, i muta- menti climatici e l’urbanizzazione della popolazione. INCHIESTA

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