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23 rmo aprile 2023 Il settore della macchina utensile italiana si sta muovendo lungo il percorso della sostenibilità in ambito ESG (governance, sociale e ambientale). Il quadro emerge dal primo Bilancio di Sosteni- bilità inerente il settore della macchina utensile italiana realiz- zato da Ucimu in collaborazione con Altis, Alta Scuola Impresa e Società dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’iniziativa è la prima in questo senso da parte di una associazione di categoria non solo in Italia ma anche in Europa. Il Bilancio di Sostenibilità sul settore della macchina utensile ita- liana fa riferimento all’anno 2021 ed è stato redatto sulla base delle risposte al questionario indirizzato alle imprese associate con marchio Ucimu (il marchio Ucimu Green and Blue Action è concesso alle imprese associate che pongono al centro del proprio operato l’attenzione verso la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. In questo senso il marchio Ucimu si fa in- terprete del nuovo approccio al business basato sui criteri ESG). Delle 66 imprese concessionarie del marchio hanno risposto in 53. Il questionario di valutazione è stato costruito focalizzando l’attenzione sugli ambiti di sostenibilità maggiormente influen- zati dall’attività delle aziende del settore. Le aree ESG oggetto della valutazione sono state scelte a partire dagli undici obiettivi dell’Agenda ONU 2030, perché più coerenti rispetto al business delle imprese della macchina utensile. Dall’analisi emerge come per il prossimo triennio, quasi la metà delle aziende con marchio Ucimu dichiari di avere in pro- gramma la pubblicazione di un report di sostenibilità (48%) e la redazione di un piano strategico (54%). Gli obiettivi che le aziende del comparto si pongono per il breve-medio periodo sono di una maggiore formalizzazione di policy e processi, l’attuazione di iniziative di comunicazione mirata. I risultati contenuti nel report vengono presentati secondo i tre grandi ambiti in cui si snoda l’attività di impresa rispetto ai criteri di sostenibilità: ambientale, economico e sociale. Sostenibilità ambientale. Per il settore il tema dell’econo- mia circolare è un ambito di eccellenza, tanto che il 62% delle imprese intervistate ha implementato buone pratiche. Quasi la totalità delle aziende, in una percentuale del 98%, esegue la raccolta differenziata dei rifiuti, il 76% ha definito i propri obiettivi in materia di riduzione degli scarti e dei rifiuti pro- dotti e il 50% si serve di materie prime provenienti da riciclo. Dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica, le imprese del settore devono invece ancora configurare il loro operato. Solo il 33% di coloro che hanno risposto al questio- nario ha definito obiettivi legati alla riduzione della CO 2 e, ancor meno, l’11% delle imprese ha formalizzato questi obiet- tivi in un documento ufficiale. Tra le attività che rientrano nel pacchetto di buone pratiche rispetto all’obiettivo 13, solo il 9% delle aziende intervistate ha preso in considerazione lo sviluppo di azioni di compensa- zione i cui costi di realizzazione sarebbero decisamente con- tenuti, considerato il basso impatto ambientale che, per loro natura, hanno le imprese di questo settore. Sostenibilità sociale. In un settore ad alto contenuto di tec- nologia e specializzazione, ove l’innovazione risulta centrale per la competitività dell’offerta, il capitale umano e, quindi, la formazione di qualità dei collaboratori sono tra gli asset in- tangibili più importanti. Il 92% delle aziende dichiara di aver impostato o adottato un sistema di gestione per rispondere

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