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57 rmo gennaio/febbraio 2023 più materiali all’interno dello stesso prodotto migliora la qualità del modello anatomico finale e il realismo della simulazione. In ambito di simulazione, per replicare i tessuti molli è necessario l’impiego di materiali deformabili, mentre per i tessuti ossei, ma- teriali rigidi o semi-rigidi in grado di resistere alla perforazione e all’apposizione di placche e viti. Strumentazione presente nel laboratorio. Per coprire tutte le applicazioni sopra menzionate, il laboratorio è dotato delle seguenti stampanti 3D: una 3D Systems Projet 460 Plus (Binder Jetting, 3D Systems; Rock Hill, Carolina del Sud, USA), che abilita la produzione di modelli in gesso a grandezza naturale risolu- zione cromatica completa. Modelli in gesso stampati in 3D sono particolarmente utili per la pianificazione di interventi che coin- volgono strutture ossee dal momento che il materiale di stampa riproduce fedelmente la risposta meccanica dell’osso alla perfo- razione. È presente una Stratasys Objet 260 Connex 3 (Material Jetting, Stratasys; Rehovot, Israele) che consente la produzione di modelli con diverso grado di deformabilità e trasparenza, per la replica sia della morfologia che delle proprietà meccaniche dei tessuti molli. Infine, una Formlabs Form2 (VAT photopolime- rization, Formlabs; Somerville, MA, USA) che, grazie all’utilizzo di una resina fotopolimerica trasparente, viene principalmente utilizzata per testare l’inserimento di endoprotesi vascolari e per valutarne il corretto posizionamento. Oltre alle macchine disponibili in laboratorio in ospedale, 3D4MED può contare anche su ulteriore strumentazione dispo- nibile presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura dell’Università di Pavia, dove hanno sede altri due laboratori di stampa 3D: Protolab e 3DMetal@Unipv. La vicinanza (2 km circa) del dipartimento all’ospedale rende possibile una stretta inte- razione tra i laboratori, senza alcun supplemento in termini di tempo di consegna per i modelli eventualmente prodotti al di fuori dell’ospedale. Protolab si dedica alla produzione di componenti in plastica at- traverso tecnologie di stampa 3D, in particolare per applicazioni industriali. È dotato di diverse stampanti 3D basate su tecno- logia Fused Filament Fabrication (FFF) che lavorano con diversi materiali termoplastici, un HP MultiJet Fusion 580 Color 3D Prin- ter (HP; Palo Alto, California, Stati Uniti) che sfrutta la tecnologia Powder Bed Fusion per la produzione di componenti in Nylon (PA12). Collocata presso il Protolab vi è inoltre una Stratasys J750 Digital Anatomy Printer (Material Jetting, Stratasys; Rehovot, Israele), che consente l’impiego dei materiali innovativi messi sul mercato da Stratasys per la replica delle proprietà meccaniche di organi e strutture anatomiche. 3DMetal produce componenti metallici per applicazioni indu- striali ed è dotata di una Renishaw AM 400 - tecnologia SLM - che consente la produzione di parti metalliche, ad esempio in acciaio inossidabile, alluminio e titanio. La posizione di queste stampanti all’esterno l’ospedale è necessaria dal momento che possono causare una significativa contaminazione ambientale e richiedono quindi spazi dedicati dotati di tutti i sistemi di pre- venzione e protezione. Inoltre, necessitano dell’istallazione di strumentazione aggiuntiva per la post-elaborazione del mo- dello stampato (es. stazione di pulizia, sabbiatrice, forno). Collaborazioni anche al di fuori dell’ospedale. Oltre all’at- tività interna, 3D4MED vanta diverse collaborazioni con ospe- dali e centri di ricerca a livello nazionale (es. Irccs Policlinico di Milano, Milano, Italia; Irccs Policlinico San Donato, San Donato Milanese, Milano, Italia; Humanitas Gavezzeni e Humanitas Ca- stelli, Bergamo, Italia; Irccs Ospedale Policlinico San Martino, Genova, Italia; e Università Federico II, Napoli, Italia) e interna- zionale (es. Fondazione Cardiocentro Ticino di Lugano, Lugano, Svizzera; Karolinska Institutet di Stoccolma, Stoccolma, Svezia; Ospedale universitario di Gand, Gand, Belgio; Department of Next Generation Endoscopic Intervention, Università di Osaka, Osaka, Giappone). Nell’utilizzo di modelli per simulazione preoperatoria, per replicare i tessuti molli è necessario impiegare materiali deformabili mentre per i tessuti ossei occorre utilizzare materiali rigidi o semi-rigidi resistenti alla perforazione e all’apposizione di placche e viti.

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