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77 rmo ottobre 2022 Lasit ha realizzato questo marcatore laser dotandolo di assi Y e Z con servomotori con encoder, i quali muovono il laser fino alla posizione di marcatura: la corsa utile dell’asse Y è di 448 mm, quella dell’asse Z è di 180 mm. Questo è fondamentale per marcare dischi di diverse dimensioni. La macchina lavora con un robot, il quale posiziona il pezzo sul conveyor evitando la necessità di farlo manualmente. Una volta che i sensori hanno rilevato la presenza del disco, i nastri trasportatori si muovono fino a introdurre il pezzo nella cabina. A questo punto i sensori rilevano la posizione dei pezzi e il singolarizzatore regola l’ingresso in cabina di un solo componente per volta. Naturalmente le dimensioni dei dischi freno da marcare possono cambiare, perciò Lasit ha dotato i nastri trasporta- tori di battute regolabili che vengono settate attraverso il software, in questo caso partendo da un diametro minimo di 250 mm ad un massimo di 500 mm. “La progettazione della Flyroller ci ha posto davanti ad una sfida tecnica e progettuale che possiamo dire di avere vinto con successo. Abbiamo realizzato una marcatrice laser con sistemi perfettamente integrati e cooperanti, sia da una prospettiva meccanica sia da una tecnica relativa al software e alla customizzazione dello stesso”, indica Luigi Staiano, progettista meccanico di Lasit. Come avviene la marcatura del disco freno. Quando il disco entra nella cabina di marcatura viene bloccato da un sistema pneumatico e inquadrato da una telecamera laterale collegata al software. Questa svolge una duplice funzione: in primis, permette il corretto posizionamento del laser e direzione dello spot. Successivamente, comple- tata la marcatura del DataMatrix, avviene una verifica del risultato: se la qualità è inferiore a quella settata, automa- ticamente la macchina rimarca sul disco freno orientato ad un’angolazione stabilita in precedenza. In questo modo non si rischia di introdurre nel complesso processo produt- tivo dischi con marcature illeggibili o più facilmente dan- neggiabili. Lasit ha dotato la macchina di un ascensore che solleva il disco dal rullante e lo mette in posizione d’ingresso al pas- saggio successivo della catena. Prima che il disco perfetta- mente marcato lasci la Flyroller, la marcatrice ne verifica il posizionamento grazie a due sistemi di visione. Una volta sollevato, il pezzo viene inquadrato dalla prima telecamera dall’alto: se la posizione non è quella settata, questa viene automaticamente corretta ruotando il disco. La seconda telecamera invece funziona in maniera diffe- rente: sul disco c’è una tacca di bilanciamento che viene individuata dal sistema di visione, quando ciò accade la rotazione si interrompe automaticamente e il pezzo viene trasportato fuori dalla marcatrice. La sicurezza della macchina è gestita interamente in Pro- fisafe, ovvero un protocollo di comunicazione tra PLC per gestire il sistema di sicurezza evitando il cablaggio con componentistica esterna. “La Flyroller si inserisce in un processo produttivo in cui l’affidabilità gioca un ruolo fondamentale. Qualsiasi errore della marcatrice laser comprometterebbe l’intero sistema, con danni sia in termini di tempo sia economici. Il fatto che Lasit ne abbia prodotte più di trenta è la prova della nostra grande esperienza nel creare e customizzare macchine per un settore come l’automotive”, commenta Gio Ievoli, Sales manager di Lasit. L’area di marcatura e l’ascensore che solleva il disco dal rullante e lo mette in posizione d’ingresso al passaggio successivo della catena.

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