RMO_247

61 rmo ottobre 2022 blema di particolari a forma di ‘vasca’, come le scatole bat- teria od inverter). Nell’ambito delle scatole batteria, questa tecnologia apporta ulteriori vantaggi, in quanto il Cliente desidera trattare con- temporaneamente componenti diversi della medesima tipo- logia. L’uso di sistemi robotizzati permette di trattare zone critiche di particolari diversi, garantendone la qualità finale. Per dare qualche numero, con questi sistemi si riesce a garan- tire su scatole batteria assenza di particelle con dimensione superiore a 800-1000 micron. I sistemi robotizzati, a fronte dell’investimento iniziale, hanno inoltre la possibilità di essere in grado di ‘crescere’ insieme alle richieste produttive: aggiungere stazioni, duplicare isole, sono attività di facile messa in opera, sia in termini di costo (siner- gie), che di tempi (punto dolente in questi mesi). La scelta di sistemi robotizzati/automatizzati per la manipo- lazione ed il trattamento dei componenti non ha escluso lo sviluppo di impianti ‘standard’ per tipologia di prodotto. In effetti, il limite principale della soluzione robotizzata ri- siede proprio nel ‘tempo’: prendere, spostare o spostarsi, ri- posizionare, sono tutte attività senza effetto sulla qualità del prodotto, ma riducono il tempo effettivo di trattamento, con effetti sulla produttività complessiva della linea. Tecnofirma ha sviluppato impianti noti per l’alta produttività nella produzione dei motori termici (impianti a trasferta, a tavola rotante, a vasche o con trasportatore aereo mono/ bi-rotaia), con l’ottica di trattare particolari come le scatole batteria, garantendo gli standard di qualità con cadenze ele- vate (tempi ciclo inferiori ai 60 secondi e dimensioni particelle inferiori ai 1000 micron). La principale limitazione di questi impianti risiede nella (re- lativa) minore flessibilità: con particolari molto diversi, è necessario un riattrezzamento (cambio pallet, bilancella o contenitore) con gestione per lotti dei particolari stessi. Tecnofirma ha pertanto sviluppato degli impianti a trasferta e a tavola rotante di dimensioni ‘maggiorate’, per permettere di coniugare produttività e qualità, mantenendo una flessibilità adeguata ad eventuali nuovi particolari. L’ultimo asse di miglioramento che Tecnofirma ha introdotto nel suo pannello di proposte per il settore dei componenti per veicoli elettrici è l’inserimento di sistemi di pulizia alternativi, o aggiuntivi, rispetto al tradizionale lavaggio. Storicamente alcuni sistemi sono già stati applicati, come le spazzolature, o l’utilizzo del trattamento al plasma. Altri si- stemi, quali gli ultrasuoni, sembrano meno adatti a casi di par- ticolari di grandi dimensioni come le scatole batteria. Tecnofirma ha già maturato esperienza in questi ambiti: ad essi, recentemente ha aggiunto l’uso di sistemi di lavaggio a vapore e di pulizia per aspirazione (anziché per soffiatura). Questi ultimi due sistemi si sono dimostrati molto funzionali, in maniera differente, laddove gli involucri batteria siano ot- tenuti usando processi di lavorazione meccanica a secco o con sistemi MQL (Minimal Quantity of Lubrication), oppure tra- mite saldature di tipo FSW (Friction Steer Welding). L’assenza di grandi quantità di truciolo e di lubro-refrige- rante possono rendere efficaci i sistemi di lavaggio a vapore (fino ad adesso principalmente legati ad applicazioni ben di- verse, quali l’orologeria) o di aspirazione truciolo, con molte- plici vantaggi: ridotto utilizzo di acqua (solo per trattamento con il vapore); assenza di emissioni in ambiente; ridotti costi di manutenzione (no filtri, no sistemi di trattamento acque ecc.); grazie al vapore, ottenimento di livelli di tensione su- perficiale molto elevati (>40 mN/m), con durate nel tempo superiori al plasma (permettendo migliore adesione di col- lanti, ad esempio). Conclusioni. Il settore dei veicoli a trazione elettrica sta impo- nendo un cambio di paradigma nell’affrontare il trattamento di pulizia dei loro componenti: richieste di qualità elevate, dimensioni ragguardevoli o con configurazioni complesse, variabilità dei prodotti e dei volumi, tempi di installazione e startup ridotti, sono tutti parametri che stanno concorrendo ad una revisione del mercato del lavaggio odierno. I concetti-cardine necessari per affrontare questa evolu- zione sono soprattutto sicurezza delle performance ed abi- lità nell’adattare mezzi e processi noti a nuove applicazioni. Queste caratteristiche sono di fatto nel DNA di Tecnofirma che, nell’arco della sua pluriennale esperienza, è sempre riu- scita a coniugare sviluppo tecnologico, flessibilità di utilizzo e adattamento alle richieste del cliente. L’evoluzione del mercato Automotive elettrico sarà una ulteriore sfida che Tecnofirma è pronta ad accettare. Luca D’Addea è direttore commerciale lavaggio di Tecnofirma. Impianto di lavaggio Sat-Lin per scatole batteria.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz