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60 rmo ottobre 2022 lefonia cellulare e computer portatili) ha involontariamente contribuito ad affrontare queste tematiche, grazie allo svi- luppo di accumulatori con durate significative e pesi ridotti. Le conoscenze sviluppatesi all’inizio del XXI secolo hanno per- messo, quindi, di affrontare in maniera costruttiva le difficoltà tecniche già identificate più di un secolo prima: anche adesso, come un secolo fa, le voci ‘contrarie’ alla trazione elettrica lamentano ‘la scarsa durata delle batterie ed i lunghi tempi di ricarica’, ma i passi in avanti che si sono verificati nell’ultimo quarto di secolo sono assolutamente rilevanti. Per dare qualche numero, nel periodo 2010-2020 la percor- Impianto di lavaggio posizionato multistadio a pallet per scatole batteria e impianto di lavaggio ad immersione per scatole batterie. renza massima di veicoli elettrici è passata da una media di circa 150 km a oltre 600 km, ed i tempi di ricarica ridotti fino a valori meno di 30/40 minuti (da diverse ore). Aspetti produttivi generali. L’elettrificazione del veicolo porta con sé la creazione di nuovi prodotti e, di conseguenza, la nascita di nuove esigenze produttive. In questa ottica si inserisce la produzione degli involucri per le batterie del motore elettrico. Ad oggi, esistono due scuole di pensiero: la prima che introduce il completo set ‘accumu- latore + cablaggio’ prodotto da terzi occupandosi solo della gestione elettronica, e la seconda che prevede l’assemblaggio di celle, scatole e cablaggi da parte dell’OEM, un po’ come con i motori termici. In entrambi i casi nasce però l’esigenza di produrre in maniera ‘sicura’ i diversi componenti, assemblarli, testarli ed installarli sul veicolo. Le scatole batteria, ad esempio, richiedono livelli di pulizia stringenti, stante il rischio di cortocircuito (dovuto a particelle metalliche residue) o di malfunzionamenti (dovuti a particelle non metalliche residue). La risposta a questa necessità tecnica si scontra con l’aspetto produttivo: in ambito Automotive, i componenti per il Power- train elettrico sono in generale metallici, alluminio o materiali ferrosi (da estrusione e saldatura, fusione, pressofusione ecc). La risposta Tecnofirma. La pluriennale esperienza maturata da Tecnofirma come partner nel lavaggio dei componenti me- tallici per i motori termici è stata di importanza basilare per affrontare la sfida del trattamento delle scatole batteria per il settore elettrico. Tecnofirma ha dovuto affrontare in questo nuovo settore difficoltà tecniche addizionali: richieste di pulizia spinte su particolari di dimensioni fino a oltre 2,5 x 2 m f.t.; elevata flessibilità funzionale dell’impianto, per permettere il corretto adattamento alle cadenze produttive, presenti e future, e di trattare varianti di prodotto, anche per progetti diversi. La risposta di Tecnofirma a queste nuove richieste prove- nienti dal mercato si è strutturata seguendo tre assi di mi- glioramento: sviluppo automazione nella manipolazione e nel trattamento dei particolari; sviluppo di impianti standard per tipologie simili di prodotto; sviluppo di sistemi di pulizia alter- nativi/aggiuntivi rispetto al lavaggio tradizionale. Lo sviluppo dell’automazione si è dimostrato essenziale per permettere la creazione di isole flessibili, con manipolazione e trattamenti robotizzati. Se l’uso del robot in fase di manipolazione è spesso obbli- gatorio con particolari di dimensioni (e pesi) notevoli come le scatole batterie, diverso è l’ambito relativo ai trattamenti. L’utilizzo di ugelli installati sul polso del robot permette di effettuare processi di lavaggio e/o sbavatura ad alta pressione in aree difficilmente raggiungibili, o processi di soffiaggio in aree prone alla creazione di accumuli di acqua (tipico pro- FOCUS INDUSTRIA AUTOMOTIVE

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