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37 rmo ottobre 2022 dobbiamo la nostra fama sui mercati nazionale e internazio- nale è proprio quello voluto da Flavio, il tornio verticale, svi- luppato a partire da un concetto robusto e da un design molto semplice che ne favorisce la manutenzione e trovò un riscon- tro di mercato immediato. Con la consueta lungimiranza, Fla- vio seppe applicarvi da subito, in maniera quasi pionieristica, i vantaggi offerti dal controllo numerico, applicazione che oggi può essere considerata comune su quasi tutte le macchine più complesse”. Un altro grande cambiamento per Pietro Carnaghi giunge a cavallo del nuovo secolo, nell’anno 2000, quando dalla vec- Multitasking per grandi applicazioni e grandi macchine Il concetto multitasking è ormai noto e consolidato nel mercato della macchina utensile. In Pietro Carnaghi questo concetto è stato esteso alle dimensioni tipiche dell’azienda che opera nel settore dei torni verticali e macchine a portale tipo gantry di grandi dimensioni. La macchina AP80 TMY 8000 è un esempio di multifunzionalità: la macchina, con diametro tavola da 8.000 mm, così come il diametro massimo lavorabile, non solo è in grado di lavorare componenti in tornitura con oltre 180 kW di potenza al mandrino (in S1, come tutti i dati dichiarati da Pietro Carnaghi) fino a 4.500 mm in altezza, ma esegue con oltre 6.000 Nm di coppia operazioni di fresatura in 5 assi in continuo. Oltre a ciò: a causa di ingombri particolarmente complicati nei componenti lavorati dal cliente, la macchina è equipaggiata con teste di fresatura speciali, disegnate ad hoc per l’applicazione, in grado di realizzare forme complesse con sottosquadri spinti, con oltre 7 assi in lavorazione in simultanea. Nella prima foto in alto, terza e quarta generazione della famiglia Carnaghi: da sinistra, Flavio e Giuliano Radice, Adriano Carnaghi, Marisa e Stefania Carnaghi. In mezzo il busto del fondatore Pietro. Nella foto sopra, uno scatto della cerimonia di consegna dell’attestato di cavaliere del lavoro a Marisa Carnaghi alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. zienda organizzando un Open House, “per fare conoscere ai dipendenti e soprattutto alle loro famiglie la nostra realtà, in modo che possano vedere con i loro occhi quello che i loro cari fanno durante le normali giornate di lavoro. Ma sarà un’occa- sione anche per chi ci lavora di scoprire parti dell’azienda che frequenta poco o addirittura non ha mai visto”. Le tappe decisive. Tornando all’inizio della storia di Pietro Carnaghi, il 1938 - che nel panorama industriale bustocco regi- stra la nascita della Fonderia Tovaglieri - è l’anno dell’ingresso in azienda dei figli Piero e Angelo e dell’avvio della produ- zione di piallatrici che troveranno mercato oltre i confini na- zionali, per esempio, in Spagna. Altro anno decisivo è il 1970, quello della ‘progettazione e costruzione di profilatrici per la produzione di tubi d’acciaio’. La svolta importante, al di là dei passaggi fondamentali ap- pena citati, “avviene nel 1972, quando all’interno dell’azienda entra la terza generazione, in particolar modo, il compianto Flavio Radice, che ci ha lasciato l’anno scorso - dice Lavazza -. Marito di Marisa Carnaghi, nipote del fondatore, ha preso in mano le redini dell’azienda come direttore generale facen- done una realtà conosciuta a livello mondiale. Forte di una mentalità aperta e rivolta al futuro, affinata dagli studi negli Stati Uniti e da un’esperienza lavorativa nel settore tecno- logico, introdusse una nuova gamma di prodotto, il tornio verticale. Prima producevamo le frese pialla. Ancora oggi con- tinuiamo a produrre fresatrici, ma in modalità ovviamente più moderna, con le fresatrici gantry. In ogni caso, il prodotto a cui

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