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INCHIESTA 30 rmo ottobre 2022 di contaminante ferroso, una tecnologia certificata secondo la Astm8184-18 e rappresenta uno standard da laboratorio. Per quanto riguarda invece l’analisi vibrazionale, Parker Hannifin offre due strumenti portatili: Bearing Checker e MemoPro, fi- nalizzati a identificare la rumorosità dei cuscinetti e la corret- tezza della lubrificazione. La strategia di SKF è quella di offrire soluzioni in grado di co- prire tutte le possibili esigenze di condition monitoring: ogni industria, ogni applicazione, ogni macchina può essere effica- cemente monitorata, mettendo in campo la giusta combina- zione di competenze, servizi e tecnologie. Per esempio, se il cablaggio è particolarmente difficoltoso o presenta problemi durante le manutenzioni, vengono messe in campo tecno- logie wireless semi-online, quali SKF IMx1. Se, poi, l’applica- zione è particolarmente rumorosa, o fortemente dipendente dal processo produttivo, oppure lavora in condizioni ‘estreme’ (esempio, per lentezza o per variabilità dei regimi di funzio- namento) si può ricorrere al sistema online multicanale SKF IMx8/16. Inoltre, quando le condizioni lo consentono, è pos- sibile erogare servizi di affidabilità basati su ronde di misura o servizi di assistenza al montaggio di cuscinetti di macchine critiche. Infine, se il condition monitoring non è risolutivo per il problema presentato, SKF mette a disposizione delle com- petenze specifiche, per esempio, nel caso dei bad actor o di problemi ripetitivi, che vengono messi sotto osservazione, con sistemi multicanale portatili SKF IMx Portable, dal team di specialisti SKF per giungere alla risoluzione definitiva. Se invece l’utilizzatore preferisce gestire tutte le varie proble- matiche internamente, SKF offre percorsi di formazione per la creazione delle competenze necessarie nel breve e medio termine, restando un riferimento nel lungo termine solo per i casi particolarmente difficili da risolvere. Parametri sotto controllo. In casa Mayr, invece, è nato di recente il dispositivo di controllo Roba-brake-checker che con- sente il monitoraggio dei freni sensorless: si può controllare istante per istante il funzionamento dei freni elettromagne- tici, senza avere la necessità di alcun sensore che ne legga il suo stato. Tutti i parametri vitali come temperatura, tensione e corrente vengono monitorati e verificati continuamente. Ad esempio, qualora il disco del freno dovesse raggiungere un certo livello di usura, scatterebbe il segnale di warning che, con sufficiente anticipo, permette all’operatore di program- mare l’intervento manutentivo di sostituzione del disco per raggiunti limiti di usura. Inoltre, il Roba-brake-checker è uno strumento funzionale alla sicurezza del macchinario su cui è installato il freno secondo le normative di sicurezza EN13849-1. Gefran ha sviluppato un sistema di acquisizione e regolazione multivariabile, il controllore 3850T, che è in grado di archi- viare dati di processo, segnali digitali ingresso/uscita e stati di allarmi, in formato aperto csv o crittografato. La connessione Ethernet VNC consente, inoltre, il trasferimento dei dati istan- tanei o registrati. Gefran fornisce, inoltre, una serie completa di sensori di pressione, posizione, portata e forza che possono essere collegati al modello 3850T per le operazioni di monito- raggio e regolazione. Infine, in caso di installazione in località non presidiate, è presente un collegamento da remoto per l’acquisizione dei segnali rilevati localmente. Gli strumenti che Hydac mette a disposizione sono molteplici e ciascuno è basato sul tipo di strategia più idonea all’impianto. Nell’ambito delle soluzioni fornite dall’azienda, per la raccolta di fluid data, ci sono i contatori di particelle (CS), i sensori per il monitaraggio della presenza di acqua (AS1000) e per la misu- razione dell’invecchiamento del fluido (HydacLab). Per quanto riguarda invece la raccolta dei Machine Data, esiste tutta la sensoristica elettronica, a marchio Hydac, per il rilevamento di pressioni, portate etc. Gran parte dell’offerta elettronica è già disponibili sia nella versione ‘standard’ con segnale analogico 0-10 V o 4-20 mA, sia in quella ‘smart’. Infatti, alle diverse linee di sensori standard, Hydac ha affiancato i nuovi smart sensor, come i VFL che informano sulla vita utile dell’elemento filtrante, dotati di proprie logiche, interfacce e piattaforme e una serie di soluzioni volte alla connettività dei dati acquisiti dai sensori, che si configurano come veri e propri strumenti strategici per la manutenzione e il manutentore 4.0.

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