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27 rmo ottobre 2022 ruzioni e tempi morti. “Inoltre, la possibilità di monitorare in tempo reale gli asset consente al manutentore e/o conduttore dell’impianto di avere più consapevolezza dell’impianto stesso e acquisire know-how, un aspetto che in questi ultimi anni è stato piuttosto tralasciato” ha poi aggiunto Gualtieri. È evidente, dunque, che gli impianti di produzione, qualunque essi siano, richiedano importanti interventi di manutenzione che, inevitabilmente, andranno a incidere sul costo finale del prodotto e, quindi, sui ricavi di un’azienda. Così come si è visto che guasti e interventi di manutenzione possono portare a fermo macchina che si traducono in mancata produzione: un danno gravissimo in termini economici e di efficienza. E a questo proposito commenta, infatti, Massimiliano Altomare, product manager divisione Filter System di Hydac: “Proviamo a calare questa situazione in un impianto siderurgico, di pro- duzione di carta che si ferma per un guasto non preventivato o per una errata manutenzione. I danni economici possono essere incalcolabili! Ottimizzare la manutenzione attraverso il condition monitoring significa aumentare la disponibilità della macchina e ridurre le ore di manutenzione. Tenendo sotto costante controllo i parametri fondamentali, provenienti dall’impianto, si potrà monitorare qualsiasi cambiamento dello stato dell’impianto in modo da intervenire in maniera predittiva, così da aumentare la disponibilità dell’asset stesso e ridurre i costi di manutenzione”. In definitiva, nel settore industriale, i vantaggi del condition monitoring si possono riassumere principalmente nella capa- cità di tenere sotto controllo in modo continuativo le varia- bili di processo critiche o comunque interessanti, in funzione delle diverse tipologie di applicazione: a tale conclusione giunge Paolo Buzzi, Controllers & Power Controllers mar- keting manager di Gefran, che chiude questo primo giro di confronto commentando: “Ciò permette di generare dei re- port di qualità e procedere ad analisi di ottimizzazione, sulla base delle informazioni storiche registrate, anche in formato criptato, per garantire solidità e certezza del dato. Un requi- sito fondamentale, soprattutto in settori ‘highly demanding’, come nell’ambito alimentare, dove sono richieste rigorose certificazioni di qualità, o in applicazioni aerospace secondo la normativa AMS27502”. Condition monitoring e Industria 4.0. Secondo gli opera- tori del settore il condition monitoring ha una vasta aerea di applicazione nell’industria manifatturiera digitalizzata, que- sto grazie anche e soprattutto al nuovo modello di ‘azienda connessa’ che permette un elevato livello di efficienza e di automazione nei processi di produzione. “Esistono tre diverse strategie di manutenzione: quella preventiva, basata su una statistica di eventi passati allo scopo di organizzare gli inter- venti di manutenzione in modo preventivo ed evitare i guasti all’impianto; quella predittiva che richiede l’installazione di appositi strumenti sull’impianto e permette di intervenire e manutenere in maniera puntuale l’impianto evitando avarie Roba-brake-checker di mayr consente il monitoraggio dei freni sensorless. Filtro smart Hydac dotato di sensore d’intasamento. Gefran propone un sistema di acquisizione e regolazione multivariabile, il controllore 3850T. Digi+ di Parker Hannifin consiste in un kit dedicato all’analisi dell’olio (motore e di lubrificazione). È un piccolo laboratorio portatile.

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