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INCHIESTA 26 rmo ottobre 2022 produttive. “I benefici, ormai dimostrati da lunghe storie di successo con i nostri clienti, spaziano dalla riduzione dei downtime, all’ottimizzazione del processo produttivo, sia in termini di throughput sia di qualità del prodotto, al controllo dei costi di manutenzione”, spiega Addati evidenziando, inol- tre, come oggi SKF abbia reso disponibili soluzioni, particolar- mente vantaggiose in termini economici, basate su ronde e su sistemi fissi cablati o wireless, pienamente supportate dal cloud di SKF e dal servizio di Remote Diagnostic. Roberto Ricci, product manager - Cutting Machine Tool Pro- cess di Marposs - indica come il Condition Based Monitoring (CBM) non consista in una serie di soluzioni standard, ma debba essere sviluppato e affinato in base alle peculiarità dell’azienda, data la varietà di tipi di lavorazione che di volta in volta vengono richieste: “I vantaggi del condition monito- ring sono diversi come, per esempio, la capacità di capire se la macchina è in condizioni di produrre con qualità, oppure di realizzare all’occorrenza la manutenzione degli elementi che ne hanno bisogno, così come anche la possibilità di pia- nificare le fermate e di utilizzare i tempi morti per prepa- rare gli interventi di manutenzione (gestendo la disponibilità di ricambi e del personale stesso), ancora, evitare rotture- macchina impreviste, con conseguente dispendio di tempo e danaro”. La produzione, dunque, può averne grandi benefici sia in termini qualitativi sia quantitativi, abbattendo contem- poraneamente tempi e costi. Manutenzione e costi. Sul tema del fermo-macchina torna Mauro Gualtieri, account manager Filtration - Sales Co. South di Parker Hannifin, evidenziando l’importanza di dover evi- tare questo genere di problematiche durante un processo di produzione industriale, perché esse vanno a impattare pesantemente sull’intero iter, e commenta: “Attraverso il condition monitoring (in continuo o time-based) è possibile tenere costantemente sotto controllo le condizioni dei sistemi complessi, adottando un approccio preventivo e non interve- nendo solo dopo che è avvenuto il fallimento del componente e/o del sistema”. È evidente, quindi, quanto un efficiente si- stema di condition monitoring possa garantire un processo di lavoro continuo e ottimizzato, proprio perché previene inter- I protagonisti Mauro Gualtieri account manager Filtration sales Co. south di Parker Hannifin , “Attraverso il condition monitoring (in continuo o time based) è possibile tenere costantemente sotto controllo le condizioni dei sistemi complessi, adottando un approccio preventivo e non intervenendo solo dopo che è avvenuto il fallimento del componente o del sistema”. Paolo Buzzi controllers & power controllers marketing manager di Gefran : “Nel settore industriale, i vantaggi del condition monitoring si possono riassumere principalmente nella capacità di tenere sotto controllo in modo continuativo le variabili di processo critiche o comunque interessanti, in funzione delle diverse tipologie di applicazione”. Angelo Addati service sales development di SKF : “l’analisi preventiva dei dati ha una funzione strategica per il condition monitoring perché consente di confrontare i comportamenti di macchine o impianti simili, di elaborare modelli di comportamento rilevanti dal punto di vista dell’affidabilità e, alla luce di questi, di affinare tecniche e algoritmi più mirati”.

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