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25 rmo ottobre 2022 provvisi guasti occasionali possono avere conseguenze anche molto gravi sugli operatori; l’altro aspetto è, invece, legato alla sostenibilità, in relazione al quale un’efficace manuten- zione preventiva dei macchinari si traduce in risparmio ener- getico, riduzione di materiali di scarto, minore smaltimento di macchinari non più funzionanti e, di conseguenza, impatto ambientale più basso. Come si è evoluta la tecnologia. Alberto Surace, general manager di mayr Italia, osserva come la produzione indu- striale si sia evoluta progressivamente, aumentando di velo- cità, incrementando affidabilità ed efficienza, andando pari passo con le conoscenze tecniche e scientifiche che si sono sviluppate nel corso del tempo; questo al fine di realizzare prodotti sempre migliori e affidabili. In tale percorso evolu- tivo, per la manutenzione ci si è sempre affidati all’esperienza e alle conoscenze accumulate negli anni dagli addetti ai lavori. “L’occhio esperto del manutentore individuava le parti usu- rate o difettose, intervenendo, all’occorrenza, per garantirne il corretto funzionamento - commenta Surace -. Ecco, il con- dition monitoring è come se moltiplicasse gli occhi e li ren- desse sempre vigili e operativi in ogni istante, lungo l’intera linea produttiva. In questo modo si possono ottenere prodotti con un alto standard qualitativo, si evitano rotture improv- vise e costosissime mancate produzioni, programmando gli interventi manutentivi nei tempi previsti”. Secondo Angelo Addati, responsabile service sales development di SKF, l’indu- stria si giova già da alcuni decenni delle moderne tecniche di condition monitoring, pur con differenti livelli di maturità, a seconda del settore e della specificità delle diverse realtà I protagonisti Massimiliano Altomare product manager divisione Filter system di Hydac : “Esistono tre diverse strategie di manutenzione: quella preventiva, basata su una statistica di eventi passati allo scopo di organizzare gli interventi di manutenzione in modo preventivo; quella predittiva che richiede l’installazione di appositi strumenti sull’impianto, l’ultima strategia prevede l’intervento a guasto avvenuto”. Roberto Ricci product manager Cutting machine tool process di Marposs : “Il CBM (Condition Based Monitoring) non consiste in una serie di soluzioni standard, ma deve essere sviluppato e affinato in base alle peculiarità dell’azienda, data la varietà di tipi di lavorazione che di volta in volta vengono richieste”. Alberto Surace general manager mayr Italia : “Il condition monitoring moltiplica gli occhi e li rende sempre operativi in ogni istante in tutta la linea produttiva. In questo modo si possono ottenere prodotti con un alto standard qualitativo, si evitano rotture improvvise e costosissime mancate produzioni, programmando gli interventi manutentivi nei tempi previsti”.
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