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50 rmo settembre 2022 soprattutto di medio piccole dimensioni, possono affrontare. “Per quanto riguarda le stampanti 3D Mark One - prosegue il responsabile commerciale di Synergon - abbiamo trovato possibilità applicative molto interessanti all’interno delle offi- cine meccaniche che già conosciamo: per esempio, si possono realizzare piccoli componenti personalizzati che si adattano a un sistema di scarico o di presa di uno specifico pezzo in lavo- razione. Con le macchine One Click Metal il nostro obiettivo, sempre presso i nostri clienti abituali, è molto chiaro: facendo leva sulla semplicità d’utilizzo e sui costi estremamente con- tenuti di questa stampante 3D, vogliamo agevolare l’introdu- zione di questa tecnologia anche tra le PMI”. Facilità di utilizzo in un’ottica green. Il processo Lpbf (Laser powder bed fusion) delle stampanti 3D One Click Metal è stato studiato per favorire minori scarti possibili delle pol- veri metalliche e la completa assenza di dispersione e contatto da parte dell’utente con le polveri stesse eliminando di fatto problemi di inquinamento ambientale e i costi di gestione. “Il 95% della polvere che non viene sinterizzata dal fascio laser – spiega Erik Lapegna, Product Manager Additive Manufac- turing in Synergon – viene completamente recuperata e riu- tilizzata; sia la lavorazione sia la pulizia del pezzo stampato e il recupero delle polveri avviene in macchine che cercano di ridurre al minimo il contatto tra le polveri e l’operatore”. Ad alimentare il piatto di stampa della macchina è un revolver di cinque cartucce chiuse ermeticamente; il piatto di stampa si abbassa man mano che il processo avanza, andando a creare il modello stampato di layer in layer. Il build module viene spostato attraverso un trolley in un’altra macchina dove, in tutta sicurezza, il pezzo stampato viene pulito mentre la pol- vere non sinterizzata viene messa in un’altra cartuccia e poi setacciata e riutilizzata nel processo successivo. La macchina è stata ideata per essere più intuitiva possibile, per cui la for- mazione degli operatori è limitata alla conoscenza del CAD/ CAM. “Questo perché la lavorazione per AM passa comun- que attraverso un modello 3D dell’oggetto. Il vantaggio lo si trova a valle di questo passaggio, non essendoci più i costi di attrezzaggio e programmazione della macchina utensile: basta importare il modello digitalizzato, selezionare i parame- tri preimpostati e far partire il file di stampa nel più classico formato GCode”, dice Lapegna. FOCUS ADDITIVE MANUFACTURING L’additive manufacturing permette di realizzare qualcosa di inimmaginabile rispetto all’asportazione di truciolo. La stampante 3D One Click Metal impiega un solo laser da 200 W di potenza. L’area di lavoro è di 150 x 150 mm.
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