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37 rmo settembre 2022 nuove produzioni e settori alternativi, e che assicuri la for- mazione professionale correlata”. D’altra parte, l’industria italiana della macchina utensile è estremamente sensibile al tema della produzione verde e infatti, la transizione 4.0 pre- sente nelle tecnologie di produzione di ultima generazione è la risposta alla necessità di consegnare soluzioni e sistemi in grado di garantire un approccio sostenibile alla manifattura. “L’ammodernamento ‘dell’Officina Italia’ è stato avviato e so- stenuto dagli incentivi 4.0 operativi da più di un quinquennio, ma la trasformazione digitale degli impianti e l’ampliamento della capacità produttiva non sono certo ultimati, devono, quindi, proseguire. Per questo chiediamo alle autorità di Go- verno di ragionare su un provvedimento strutturale di incen- tivo alla sostituzione dei macchinari obsoleti e di introduzione di tecnologie 4.0 e, parallelamente, chiediamo al Governo che sia allungata e semplificata l’operatività della misura del cre- dito di imposta per la formazione” ha detto Colombo. Formazione. La presidente tocca un tasto importante: “Sono le persone il fattore critico di successo delle nostre imprese. E lo sono i giovani in particolare. Per questo riteniamo fon- damentale un investimento importante da parte del Paese su tutte quelle scuole di ogni ordine e grado: scuole profes- sionali, istituti tecnici, ITS, università e corsi post-laurea, il cui indirizzo abbia diretto sbocco nel mondo della manifattura e di quella ad alto tasso di tecnologia, in particolare. Da parte nostra, noi imprenditori siamo impegnati nella costruzione di un’offerta adeguata alle esigenze dei candidati di oggi, così da essere più attrattivi per i neodiplomati e neolaureati. Chie- diamo però maggior sostegno da parte delle autorità di go- verno affinché sia riconosciuta l’eliminazione del cuneo fiscale che dovrebbe essere esteso a tutti i lavoratori ma, in attesa dei ragionamenti sulla possibile attuazione, deve necessaria- mente essere applicato da subito ai giovani assunti, così da fa- vorire il loro inserimento nei nostri organici che devono poter contare su un necessario ricambio generazionale”. L’emergenza sanitaria, prima, e la guerra in Ucraina, poi, hanno mostrato la fragilità di un sistema basato sulla estre- mizzazione del concetto di globalizzazione. La produzione e l’approvvigionamento di beni, anche strategici, da luoghi molto distanti o caratterizzati da alto livello di instabilità hanno creato non pochi problemi alle catene del valore che oggi si stanno gradualmente accorciando. In ragione di ciò, il manifatturiero europeo si sta riorganizzando, privilegiando sempre di più forniture e collaborazioni vicine, per geografia e cultura. Questo significa che i costruttori italiani dovranno guardare con grande attenzione a Unione (Europea) e Stati Uniti. Sfruttando ancora una volta la flessibilità e la capacità di reazione per battere sul tempo i competitor, riposizionandosi, ora che si creano nuovi spazi, all’interno delle nuove filiere.

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