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FOCUS INDUSTRIA MEDICALE 80 rmo giugno/luglio 2022 parti in metallo e plastica, come protesi o impianti di piccole dimensioni, strumenti chirurgici e impalcature porose nell’in- gegneria dei tessuti e si dimostra la tecnologia più adatta per la produzione di piccole parti, come le cappette dentali e le parti ibride delle macchine per la chirurgia minimamente in- vasiva, grazie alla sua elevata precisione. La crescita di questo segmento è attribuita all’idoneità per una vasta gamma di materiali disponibili per la stampa 3D, e non richiede la post- elaborazione dei materiali. Ortopedia e chirurgia personalizzata. Le possibilità di ap- plicazione della stampa 3D nella sanità sono numerose. Gli impianti ortopedici, dispositivi medici utilizzati per sostituire chirurgicamente un’articolazione o un osso mancante, sono una delle applicazioni che beneficiano maggiormente di questa tecnologia. Oggi è possibile, infatti, realizzare una vasta gamma di impianti, compresi quelli spinali, dell’anca, del ginocchio e del cranio. Grazie alla flessibilità di proget- tazione offerta da questo tipo di tecnologia, gli impianti possono essere progettati con strutture superficiali porose facilitando un’integrazione più rapida tra un osso vivo e l’im- pianto artificiale. Altro settore di interesse è la chirurgia personalizzata. Il 3D, infatti, è sempre più utilizzato per sviluppare modelli di or- gani e strumenti chirurgici specifici per il paziente, utilizzando le immagini mediche del paziente. Anche i modelli anatomici sono una delle applicazioni più adottate nell’industria me- dica. La crescita è favorita dalla maggiore accessibilità del software medico CAD/CAM e delle stampanti 3D desktop a basso costo. In questo modo più ospedali possono aprire la- boratori di stampa. In questi laboratori i professionisti medici possono produrre modelli tridimensionali ad alta precisione per assistere nella pianificazione pre-chirurgica. I modelli ana- tomici tridimensionali, infatti, aiutano i chirurghi a valutare meglio le decisioni di trattamento e a pianificare gli interventi in modo più accurato. Il Rady Children’s Hospital negli Stati Uniti, per esempio, ha creato un 3D Innovations Lab, dove gli ingegneri medici stampano decine di modelli a settimana. Preparando l’intervento chirurgico utilizzando un modello stampato in 3D, i chirurghi possono ridurre il tempo che un paziente trascorre in sala operatoria. Questo processo porta alla diminuzione delle complicazioni e un migliore risultato a lungo termine per il paziente. La personalizzazione a basso costo è il driver che guida l’ado- zione della stampa 3D per i dispositivi medici e dentali. Una stampante 3D richiede solo un file digitale per produrre un dispositivo, il che rende possibile personalizzare un design più facilmente e produrre molti dispositivi diversi in un unico lotto. Inoltre, la tecnologia può essere utilizzata per creare protesi su misura per l’anatomia del paziente, migliorando così la vestibilità della protesi. La situazione italiana. In Italia la situazione non è da meno. Se ne è parlato anche la recente Congresso nazionale della So- cietà italiana di traumatologia e ortopedia pediatrica (Sitop), dove Pasquale Guida, direttore del reparto di Ortopedia del Santobono di Napoli ha spiegato come “grazie alla scansione TAC con le acquisizioni tridimensionali e attraverso la collabo- razione bioingegneristica della stampante tridimensionale, il chirurgo arriva al tavolo operatorio con un programma ope- ratorio correttivo già delineato nei minimi dettagli e sicura- mente rispondente alle necessità del caso”. Rispetto alle due dimensioni delle radiografie il salto qualitativo è importante Corone dentali create su una stampante 3D in metallo in laboratorio utilizzando sinterizzazione laser, tecnologia Dmls.

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