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78 rmo giugno/luglio 2022 L’adozione della stampa 3D nel settore sanitario ha avuto un’accelerazione con la pandemia, dove la carenza di materiali medici essenziali è stata superata dall’adozione delle tecnologie additive direttamente nel luogo dove sono effettuate le cure. Molti gli ospedali che hanno affrontato così l’emergenza, anche in Italia. La stampa 3D sta anche diventando molto consueta in settori come il dentale, l’ortopedico e la chirurgia personalizzata di Stefano Soresina L’emergenza sanitaria curata con stampa 3D Q uello fra la tecnologia additiva e il settore sanitario è un rapporto che è cresciuto nel tempo e che ha avuto un forte impulso con la pandemia. La carenza di materiali sanitari essenziali - dovute principalmente alle lunghe catene di ap- provvigionamento ripetutamente interrotte dalla pandemia - hanno aumentato la consapevolezza del valore di avere ca- pacità di stampa 3D nel luogo dove sono effettuate le cure. In questo modo, offrendo velocità e versatilità, i laboratori 3D hanno potuto adattarsi alla nuova situazione spostando l’attenzione dalla stampa di modelli anatomici per la piani- ficazione chirurgica alla stampa di dispositivi di protezione individuale. La tecnologia va più veloce degli organismi regolatori. Michelin, per esempio, in un mese ha fornito 10.000 visiere facciali in policarbonato, sterilizzabili e riutilizzabili, a due dei più grandi policlinici universitari francesi e poi ha messo a di- sposizione gli stampi a chi li volesse utilizzare. Nei primi tempi FOCUS INDUSTRIA MEDICALE

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