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58 rmo giugno/luglio 2022 Fondazione Bruno Kessler ha progettato un sensore micromeccanico a ultrasuoni per le ecografie in endoscopia. Con dimensioni di pochi millimetri, il dispositivo genera un’onda di ultrasuoni e riceve l’onda di ritorno che restituisce un’immagine dei tessuti attraversati. Il sensore è risultato uno dei migliori nell’ambito del progetto UE Horizon 2020 Position II. Lo sviluppo futuro prevede ulteriori miniaturizzazioni di Stefano Soresina Sensore micromeccanico a ultrasuoni per le ecografie U n sensore realizzato dalla Fondazione Bruno Kessler di Trento potrebbe dare una svolta al settore delle ecografie effettuate in endoscopia. L’ambito di sviluppo è quello dei sen- sori micromeccanici a ultrasuoni, dispositivi sufficientemente piccoli da essere montati in testa a una sonda catetere, per effettuare ecografie durante le endoscopie, dunque dall’in- terno del corpo. Una tappa molto attesa in medicina, perché si potrebbe migliorare grandemente la capacità di analisi utiliz- zando gli ultrasuoni, che sono una tecnologia già matura e del tutto innocua per il paziente. Fra le applicazioni, ad esempio, la possibilità di impiego nei cateteri che vengono inseriti nei vasi sanguigni per gli interventi cardiaci di angioplastica. Il sensore test progettato dalla FBK va in questa direzione ed è risultato uno dei migliori nel settore a livello europeo. Al mo- mento le dimensioni sono di alcuni millimetri, per consentire meglio la misurazione delle prestazioni nella fase sperimentale; lo sviluppo futuro prevederà ulteriori miniaturizzazioni per ren- dere il dispositivo applicabile in ambito medico. Progetto in ambito europeo. I risultati del lavoro sono stati recentemente pubblicati sul libro bianco conclusivo del progetto europeo Horizon 2020 Position II, nel quale sono stati messi a FOCUS INDUSTRIA MEDICALE

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