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29 rmo giugno/luglio 2022 periore al volume nazionale. A spingere così in alto il costrut- tore tedesco l’attenzione verso i temi caldi del momento quali digitalizzazione e Industria 4.0. Moduli digitali, la nuova e intuitiva interfaccia operativa Navigator o lo schermo Home, con il quale l’operatore può creare la propria interfaccia utente, sono solo alcune delle soluzioni con cui Hermle af- fronta le sfide digitali del futuro. Non da meno, l’accuratezza costruttiva e l’attenzione per i dettagli con cui l’azienda gestisce e organizza la propria pro- duzione, caratteristiche che fanno dei centri di lavoro Hermle tra i più affidabili del mercato e destinati a una amplia varietà di comparti industriali, tra cui spiccano gli stampi, l’aerospace, l’energetico, il medicale, il motorsport e svariate applicazioni nella meccanica generale dove vengono richieste elevate qualità superficiali e precisione. Investimenti in tecnologie e non solo. Come è noto, la gamma dei centri di lavoro Hermle si divide in due linee pro- duttive, la High Performance Line a cui appartengono i mo- delli che vanno dalla taglia C 12 alla C 62, e la Performance Line composta dai modelli C 250, C 400 e C 650. A questi mo- delli si affianca una serie di sistemi di automazione, sempre di produzione della casa tedesca, come i sistemi robotizzati robotizzati RS 1 ed RS 05-2, il sistema di manipolazione HS Flex e il cambio pallet PW. Partendo dalle taglie più piccole fino ad arrivare alle macchine più grandi, si è sviluppato il percorso che ha accolto il visitatore alla Open House dello scorso aprile. “L’Open House è sempre l’occasione per mostrare ai i clienti la nostra offerta al gran completo alle prese con casi applica- tivi molto interessanti, alcuni a titolo dimostrativo altri invece sono lavorazioni di pezzi messi gentilmente a disposizione dai nostri client - dice Daniele Bologna, direttore operativo della filiale italiana di Hermle -. Chi viene a visitare la sede centrale di Hermle si rende conto di come l’azienda si sia sviluppata nel corso degli ultimi anni proprio per seguire le crescenti richieste del mercato. Lo stabilimento di Gosheim, infatti, è stato ampliato in diverse occasioni richiedendo in- genti investimenti. In realtà, i clienti possono ‘testare con mano’ la bontà delle nostre soluzioni in qualsiasi giorno dell’anno, potendo così valutare con calma quali tra queste è più adatta alle proprie esigenze, ricordando che i modelli Performance Line si distinguono dalla High Performance Line perché hanno una configurabilità più limitata con rife- rimento a mandrini, rotobascule e controlli numerici, senza però rinunciare ad affidabilità, precisione e robustezza, di tutte le macchine Hermle. La nostra proposta, tuttavia, non sarebbe più adeguata alle necessità degli utilizzatori se pa- rallelamente non avessimo sviluppato costantemente i nostri sistemi di automazione da abbinare ai centri di lavoro perché sono sempre di più i clienti che ne capiscono l’importanza per essere davvero competitivi sul mercato”. Gli highlights dell’evento. Per l’Open House sono stati allestiti 22 centri di lavoro - praticamente tutta la gamma prodotto proposta con differenti configurazioni e differenti sistemi di automazione - perfettamente funzionanti e alle prese con applicazioni in alcuni casi prettamente dimostra- tive delle reali capacità delle macchine. Il centro di lavoro C12 U, il più piccolo della gamma con corse di lavoro 350 x 440 x 330 mm, è stato presentato sia come macchina stand alone nella lavorazione da un blocco di alluminio di un’impugnatura di un manico di una sega - con impiego del software SolidCAM che riconosce gli spigoli vivi e genera in automatico i percorsi di sbavatura la sbava- tura automaticamente con una fresa sferica - sia abbinato a un sistema robotizzato RS 05-2. Cinque diverse applicazioni hanno visto impegnato il centro Daniele Bologna, direttore operativo della filiale italiana di Hermle, nel corso della Open House a Gosheim, in Germania.
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