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67 rmo maggio 2022 sentiva di alimentare in modo ottimale la mietitrebbia e di au- mentarne la produzione. Negli anni Sessanta, Maria, la figlia di Oliviero insieme al marito Giuseppe Carboni fondarono la Olimac. L’azienda oggi è giunta alla terza generazione. “Negli anni abbiamo progettato, costruito e brevettato macchine che consentono prestazioni ogni volta superiori - racconta Lorenzo Carboni che oggi, insieme alla sorella Daniela, è titolare di Oli- mac -. Ad esempio, le nostre testate mais Drago sono le uniche dotate di piatti spannocchiatori con regolazione dell’apertura automatica, che permettono di raccogliere tutto il mais senza perdite di pannocchie e chicchi, e quindi di assicurare un raccolto totale ed un maggior profitto per gli agricoltori”. Un’altra tappa importante del percorso dell’azienda arriva agli inizi degli anni Duemila con la costruzione del nuovo stabilimento a Margarita, in provincia di Cuneo: un complesso industriale e tecnologico totalmente robotizzato. Grazie a questo sistema, oggi Olimac è l’unica azienda al mondo a progettare e costruire integralmente al proprio interno tutti i componenti degli spannocchiatori di mais. Ad ogni robot il suo ruolo. Per rispondere alle esigenze di Olimac, nel tempo sono stati inseriti nel processo produttivo 38 robot ABB. Tutte le applicazioni a cui i robot sono stati destinati sono state studiate sulle specifiche esigenza di Olimac diretta- mente da ABB Robotica Italia (oggi Global Solution Center per la General Industry), secondo la formula del ‘chiavi in mano’. Le tipologie di applicazioni sono diverse: saldatura, assemblaggio, montaggio, manipolazione, misura, controllo qualità, asservi- mento macchine con presa da cassone, verniciatura ecc. L’attività principale dei robot è la saldatura. L’applicazione ha visto un aggiornamento continuo delle soluzioni realizzate ai più recenti sviluppi delle tecnologie e ha portato oggi, oltre ai tradizionali concetti di function package ABB, le soluzioni a gan- try con robot in multimove, l’impiego di sensoristica avanzata per il riconoscimento e l’inseguimento dei giunti di saldatura fino ad arrivare all’ultima cella realizzata in cui, caso unico nel suo genere, quattro robot coordinati operano contemporanea- mente sullo stesso pezzo. Una realizzazione resa possibile, oltre che dai più recenti sviluppi tecnologici e da un approccio di co- progettazione cliente/fornitore, grazie agli sforzi di Olimac per rendere il suo prodotto sempre più standard e modulare. Altra applicazione innovativa è sicuramente il cladding con tec- nologia laser, ossia del riporto di polvere sulle estremità delle lame per aumentarne le caratteristiche di robustezza e resi- stenza, qualità imprescindibili in mezzi che devono essere ben resistenti agli urti accidentali e alle intemperie. In questa ope- razione l’apporto dei robot si è rivelato fondamentale perché evita il contatto dell’uomo con ambienti ostili e sostanze nocive. “Le celle lavorano in modo autonomo, garantendo ripetitività e qualità costante, senza che sia sempre necessaria la presenza di un operatore - descrive Lorenzo Carboni -. Prima, queste opera- zioni venivano svolte a mano, imponendo un lavoro alienante, a volte nocivo per la salute e pesante da sostenere”. Organizzazione e controllo. Con i suoi attuali 38 robot instal- lati, Olimac rappresenta un ventaglio di ciò che ABB (e in parti- colare il Global Solution Center italiano) può offrire nell’ambito dell’automazione nel settore delle macchine agricole. La colla- borazione con ABB non si limita alla sola relazione di fornitura. “Abbiamo un rapporto aperto e propositivo - interviene Paolo Conca di ABB -. Olimac ci coinvolge nella progettazione e il no- stro modo di operare a quattro mani ci permette di avere tutti gli aspetti del progetto sotto controllo e fornire soluzioni chiavi in mano, in questo caso senza la necessità di integratori”. Olimac esporta in tutto il mondo, soprattutto negli USA, dove le testate mais Drago sono gli spannocchiatori italiani più ven- duti. Ma non ha alcuna intenzione di fermarsi. “La nostra sfida continua ad essere quella di puntare costantemente sulla ricerca e sull’innovazione, tant’è che il nostro motto è innovare per cre- scere”, conclude Lorenzo Carboni. E in questo percorso la robo- tica si è rivelata la soluzione in grado di rispondere alle esigenze di produzione: “La forza dei robot è data proprio dalla qualità, dalla loro durata e da un livello esclusivo delle performance”. Con il lavoro dei robot, Olimac riesce ad avere un sistema di pro- duzione completamente autonomo e ad esercitare un controllo totale su tutto ciò che esce dalla propria azienda: “Grazie alla robotica ci siamo resi del tutto indipendenti, siamo padroni ed anche responsabili dell’intero processo produttivo”. Per rispondere alle esigenze di Olimac, nel processo produttivo sono stati inseriti 38 robot ABB. Tutte le applicazioni a cui i robot sono stati destinati sono state studiate ‘chiavi in mano’.

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