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36 rmo maggio 2022 progettate rispettivamente per lavorazione di pezzi di medie dimensioni, fino a un diametro di 150 mm, e per pezzi di grandi dimensioni fino a diametri di 250 mm e lunghezze di 500 mm. Tutte le rettificatrici cilindriche senza centri di Tschudin sono pensate con un concetto di base molto chiaro: limitare al massimo l’impiego di componenti che possano rompersi, riducendo i costi operativi delle soluzioni e garan- tendo al contempo i più alti livelli di qualità e la scelta dei migliori materiali possibili. “I clienti hanno bisogno di mac- chine che producono funzionando al 100%, facili da usare, sicure e che non creino loro problemi - dice von Rotz -. Le no- stre macchine sono costruite con una concezione veramente semplice, e questo è stato un obiettivo difficile da ottenere: fare cose complicate a volte è meno faticoso, mentre studiare la semplicità è difficile”. A tal fine, le macchine Tschudin im- piegano solo motomandrini e azionamenti lineari per gli assi X, U e W, non fanno uso di idraulica né di viti a ricircolo di sfere, eliminando possibili errori dovuti al gioco dell’asse. Il basamento delle macchine e il supporto dei mandrini è in gra- nito naturale, lo stesso materiale impiegato per le macchine di misura di alta qualità, assicurando un processo di rettifica con elevata stabilità termica, altamente preciso, affidabile ed esente da vibrazioni. Accorgimenti e concetti costruttivi che fanno delle macchine di Tschudin un portfolio tra i più giovani oggi sul mercato nelle soluzioni per rettifiche senza centri (la stessa serie 600 è stata lanciata nel 2018). Oltre al brevetto presente anche sulla Cube 350, altro esempio di innovazione è il brevetto dell’asse Y aggiuntivo disponibile sulla proLine, che gestisce il movimento verticale del rullo di regolazione, sia in fase di lavoro che di ravvivatura, compen- sando in automatico il processo di usura della mola per man- tenere gli angoli necessari a garantire la qualità del risultato nella rettifica centerless. Know-how di processo. Tschudin punta tutto sull’inno- vazione nelle sue macchine, in quanto come afferma il CEO senza di essa è impensabile poter competere. L’automazione è quindi un elemento che permette di incrementare e mas- simizzare il valore della macchina, in termini di produtti- vità, efficienza e sicurezza. Altrettanto essenziale è però per Tschudin la conoscenza dei processi, cruciale per far sì che la tecnologia di rettifica crei concretamente valore nella lavorazione dei pezzi dei clienti. “Poter proporre una bella macchina, che sia tecnologicamente all’avanguardia, è sicu- ramente importante - spiega von Rotz -, ma dove Tschudin è anche molto forte è la conoscenza del processo, che comporta la capacità di comprendere le singole esigenze e i problemi dei nostri clienti, con l’obiettivo di ottimizzare il processo di produzione dei loro pezzi. Per questo, il team di ingegneri STRATEGIE Tschudin alla GrindingHub AGrindingHub 2022, in uno stand di oltre 200 m2 (in foto in render dello stand: Hall 9, Stand 9D50), Tschudin porta per la prima volta in contemporanea in una fiera tutte e tre le sue tipologie di macchine, a sottolineare la completezza della gamma offerta dal costruttore svizzero nella rettifica senza centri. Ultima aggiunta nel portfolio Tschudin, visibile in fiera con le ecoLine/proLine serie 400 e 600 sarà anche la Cube 350, rettificatrice centerless per lavorazione di piccoli componenti nell’ambito di diametri fino a 20 mm che unisce minimo ingombro e massima efficienza, con un’area di installazione di 2.558 x 1.735 x 1.320 mm. La macchina è stata progettata ponendo grande attenzione ad ergonomia e facilità d’uso, con possibilità di impiego di robot collaborativi per una facile e sicura automazione delle fasi di carico e scarico pezzi. Il design elegante e funzionale della Cube 350, frutto della collaborazione dell’azienda con l’esperto di design delle macchine industriali Enrique Luis Sardi, ha vinto il premio Red Dot Design Award 2020. - dal momento che non si entra con il robot tra le mole -, sicurezza e semplicità grazie alla possibilità di installare una cella aperta e senza barriere. Semplicità che ha destato mol- tissimo interesse anche tra i visitatori alla EMO di Milano lo scorso anno. La macchina impiega controlli e robot Fanuc, con interfaccia HMI sviluppata da Tschudin per offrire all’opera- tore tutte le informazioni necessarie al controllo del processo. L’allestimento della macchina è inoltre semplificato e offre tempi ridotti di set-up, incrementando la flessibilità e la pro- duttività del sistema. Progettare la semplicità. Innovazione e brevetti sono ca- ratteristiche che accomunano la Cube 350 anche alle altre due tipologie di macchina che compongono l’offerta di Tschudin, la serie 400 ecoLine/proLine e la serie 600 ecoLine/proLine,
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