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27 rmo maggio 2022 lamiera, di migliorare la cadenza produttiva, di ridurre i tempi di attesa. L’azienda veneta propone P-Robot con P1, la pannellatrice elettrica, integrata, grazie a una rulliera, in una cella di piegatura flessibile composta anche da una pressa piegatrice B3. Concludiamo questa carrellata di pro- dotti con la soluzione Ficep. La principale caratteristica dei sistemi Ficep può essere riassunta nella gestione dell’intero processo produttivo partendo dal progetto 3D, passando dal magazzino grezzi, dall’organizzazione dei batch pro- duttivi, all’ invio alle macchine dei programmi CNC, alla gestione dei prodotti finiti fino alla spedizione sul sito. @gapeloso TruLaser serie 5000 fiber di Trumpf (nella foto qui sopra), è dotata di funzioni intelligenti per un taglio molto preciso e senza intervento dell’operatore. stesso. L’intuizione principale fu di basare le pieghe non solo sul fattore K, ma sul ritorno elastico intrinseco in ogni tipo di metallo. Con un sistema di telecamere laser CNC, una frontale e una posteriore, si va a leggere il ritorno ela- stico senza mai rilasciare il pezzo. Lo sviluppo, sul software di piega Cadman B, viene mandato al taglio già tenendo conto del senso di laminazione e del conseguente cambio di sviluppo. Oggi in Italia si contano più di 800 macchine che sono dotate di questo sistema. Sistemi smart. Un impianto di lavorazione della lamiera è costituito da diverse macchine che interagiscono tra loro. Balconi può fornire dalla singola pressa a soluzioni integrate, che includono linee di alimentazione nastro per stampi progressivi oppure stampi transfer. Di recente l’a- zienda ha avviato un impianto che combina le due opzioni, comprendente una servopressa da 1.200 t che ha portato a un incremento di produttività di oltre il 30% rispetto a una pressa tradizionale, una linea di alimentazione coil e un destacker, in grado di processare lamiere alto resistenziali fino a 1.200 MPa, di spessori fino a 6 mm e larghezze fino a 1.500 mm. In tutti i casi sopra descritti, Balconi può inol- tre occuparsi della certificazione CE della pressa e dell’isola produttiva, ulteriore plus apprezzato dagli utilizzatori. Colgar Bending ha dedicato il suo range produttivo per le presse di grandi dimensioni e capacità operativa, generica- mente a partire da 1.000 t di forza. Una pressa piegatrice da 3.000 t Colgar è normalmente dotata di sistema ‘Load Sensing’ a doppia pompa a portata variabile per il controllo della pressione, matrice ad apertura variabile automatica gestita da PLC e CNC dedicato alla gestione della piega- tura, controllo automatico della centinatura, gestione delle squadre e spintori anteriori e posteriori motorizzati. Un si- stema di video sorveglianza delle zone nascoste alla vista dell’operatore eleva il livello di sicurezza oltre lo standard richiesto dalle vigenti normative. Forti dell’esperienza ma- turata nei decenni di vita dell’azienda, Colgar Bending ha costruito la sua prima pressa piegatrice nel 1945, il costrut- tore collabora con i propri utenti al fine di adattare le loro ‘ricette’ di piegatura evolvendole all’utilizzo dei moderni sistemi di produzione. Salvagnini mette in evidenza P-Robot, una nuova appli- cazione che combina una pannellatrice e un robot antro- pomorfo per produrre autonomamente kit, lotti e pezzi singoli. P-Robot è una soluzione smart, semplice da pro- grammare e utilizzare, capace se possibile di elevare a potenza la flessibilità e la produttività delle pannellatrici targate Salvagnini. Il robot è equipaggiato con un organo di presa ribaltabile, dotato di ventose su due lati, per pre- levare il pezzo piegato e posizionare immediatamente, in ciclo, la nuova parte da piegare. Quest’organo di presa consente quindi di ottimizzare i cicli di carico/scarico della

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