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15 rmo maggio 2022 Edoardo Ballottari è Application & Automation manager di DMG Mori Italia. C ’è stato un tempo in cui anche il cambio automatico degli utensili è stato celebrato come miglioramento nella fabbri- cazione di macchine utensili. All’improvviso, gli operatori hanno avuto più tempo per svolgere compiti più preziosi. Questo è l’e- lemento fondamentale ancora oggi e ogni volta che produzione e automazione sono menzionate nello stesso discorso. Riguarda sempre la separazione sistematica tra il lavoro umano e della macchina, con una prospettiva che si è mantenuta negli anni e nei decenni ed uno sviluppo altrettanto accelerato. Quello che aveva senso automatizzare fu automatizzato: il cambio utensile fu seguito dal cambio pezzo. All’automazione della meccanica si è affiancato, dalla fine degli anni ‘50, lo sviluppo dell’elettronica. La tecnologia di controllo CN e successivamente CNC, ha aperto un nuovo campo di attività per la robotica. Negli anni ‘70, le celle di produzione robotizzate sono state seguite da sistemi flessibili di produzione automatizzati. Questi a loro volta hanno dato ori- gine alla visione della produzione integrata al computer alla fine degli anni ‘80. Edoardo Ballottari, Application & AutomationMa- nager di DMG Mori Italia sa, in modo specifico, cosa è diverso e soprattutto migliore, oggi. Rispetto alle grandi evoluzioni che hanno caratterizzato l’innovazione nella seconda metà del 20° secolo, la curva dello sviluppo in automazione e digitalizzazione sembra essersi estremamente appiattita nel nuovo millennio. Questa impressione è corretta? “Da una certa prospettiva estremizzata e nell’ottica dell’automa- zione e della digitalizzazione, questo potrebbe essere parzialmente giusto. Tuttavia, ciò non rende giustizia all’effettiva innovazione nella produzione di macchine utensili degli ultimi decenni. Basta prendere i progressi nella fresatura a 5 assi, nella lavorazione ad alta velocità, nell’integrazione delle tecnologie e nel relativo com- pletamento finale dei pezzi in un unico serraggio. Parallelamente, anche la tecnologia di controllo e la tecnologia dei sensori come ‘sistemi incorporati’ hanno ottenuto guadagni estremi in termini di prestazioni, apertura, connettività e intelligenza digitale. Anche l’automazione e la robotica, nonché l’ulteriore digitalizzazione in direzione dell’Internet industriale con sistemi come ERP o MES, si sono sviluppate in modo decisivo. I nostri sistemi flessibili di produ- zione automatizzata di oggi, organizzati da computer intelligenti, ne sono un esempio generale e convincente”. In questo contesto, da tempo DMG Mori si pone come pio- niere dell’automazione e della digitalizzazione. È giunto finalmente il momento per CIM o per la rivoluzione dell’In- dustria 4.0, annunciata 11 anni fa? “Sì, è giunto il momento perché l’automazione e la digitalizzazione nel loro insieme sono sufficientemente mature e, soprattutto, le aziende hanno anche sviluppato la maturità per affrontarle seria- mente e, soprattutto, come valore aggiunto in futuro”. Le analisi sull’adozione da parte delle PMI dipingono un quadro diverso, almeno per la prontezza alla trasforma- zione digitale... “Permettetemi di dire così: le visioni della scienza sono importanti come punti di riferimento. Ma per quanto affascinanti e stimolanti La sostenibilità in DMG Mori ha un focus globale e olistico. Il portafoglio di automazione di DMG Mori con 57 serie comprende soluzioni specifiche per macchina, universali e scalabili fino alla tecnologia informatica master DMG.
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