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31 rmo aprile 2022 Digitale e dati come materia prima del futuro. La tra- sformazione digitale dell’economia e delle infrastrutture è il secondo pilastro del DARP, con un totale di sette progetti. Le risorse sono qui suddivise in due obiettivi: dati come mate- ria prima del futuro (2.766 milioni di euro) e Digitalizzazione dell’economia (3.135 milioni), per aumentare la competitività tramite una maggiore efficienza digitale. Alla digitalizzazione nel DARP afferiscono però anche altri progetti in ambito edu- cazione e trasformazione digitale della PA, cui nello specifico vanno altri 3 miliardi di euro. “Qui sono attivi anche due impor- tantissimi progetti europei Ipcei cui l’Italia già partecipa - spiega Nikolai -: il primo verte su cloud ed elaborazione dati, con pro- getti in cui dieci Stati membri stanno cooperando per creare nuovi strumenti digitali per la collaborazione tra imprese, cre- ando un’infrastruttura e strumenti per l’edge-cloud computing. Il secondo è un progetto europeo sulla microelettronica, che ha già avuto una prima edizione in cui partner erano Italia e Ger- mania. La seconda edizione ha visto lo scorso dicembre una di- chiarazione d’intenti da parte di 22 Stati membri, Italia inclusa. Il progetto è di cruciale importanza in quanto mira a rafforzare la produzione europea di microelettronica, per limitare le cri- ticità nelle forniture estere”. L’area per la transizione digitale prevede quindi specifici incentivi per digitalizzare l’industria au- tomobilistica, settore cardine per la Germania, e di tutta la sua supply chain, così come per il trasporto ferroviario. I due com- parti saranno oggetto di particolari misure di digitalizzazione per rendere fruibili anche da parte delle PMI tutte le tecnologie di Industria 4.0, oltreché a supporto di progetti di innovazione digitale nei processi produttivi. Vi è infine la sinergia con altre risorse destinate al progetto di collaborazione digitale Gaia - X per la creazione della prossima generazione di un’infrastruttura dati europea, in grado di promuovere la sovranità digitale del continente nei servizi cloud agli utenti. @marcocyn Come affrontare la fiscalità tedesca Altro passo per entrare in Germania è la realizzazione di una stabile organizzazione, che non significa costituire una società figlia ma comporta la creazione di un centro d’affari in territorio tedesco con una propria autonomia operativa. La stabile organizzazione è assoggettata alla fiscalità tedesca, ma per il principio di divieto di doppia imposizione è assoggettata anche alla fiscalità italiana per quanto riguarda gli utili prodotti, al netto della tassazione già pagata in Germania. È comunque opportuno studiare il fenomeno della doppia imposizione caso per caso. “Ultimo e più avanzato livello è la costituzione di una società - dice infine Nardini -, che può essere una società figlia integralmente partecipata dalla casa madre o con soci locali o di altre nazioni. Tra Italia e Germania esiste il principio del reciproco riconoscimento e della reciprocità di stato giuridico tra società italiane e tedesche. L’unica differenza è che non tutte le ditte individuali tedesche sono iscritte al registro delle imprese: alcune sono iscritte a un registro separato, che potremmo chiamare degli esercenti attività commerciali, per cui la ricerca di un partner deve essere piuttosto approfondita”. Le società di capitale, le italiane srl che in Germania corrispondono alla GmbH, sono obbligate al deposito del bilancio. Esistono però qui anche società di persone in accomandita compartecipate da srl: quando una srl è socia di una società in accomandita, anche questa è obbligata a depositare il bilancio. Nardini sottolinea infine l’unicità dei contributi europei alla ripresa, evento che sarà probabilmente irripetibile: “Le aziende possono accedervi tramite i bandi, per cui il consiglio è di monitorare a partire dalla primavera del 2022 i bandi regionali che verranno pubblicati. Individuando così gli strumenti che possono adattarsi a progetti aziendali esistenti, andando poi a vestire e ottimizzare il progetto stesso per adattarlo a quanto richiesto dal bando. Importante poi pubblicizzare il finanziamento, in quanto il marchio EU su un mercato come quello tedesco garantisce il livello di qualità del prodotto”. L’occasione è unica per migliorare il già buon posizionamento della meccanica italiana in Germania, dove le nostre aziende, apprezzate per flessibilità e ingegno, faticano però a stare al passo con la forte spinta all’innovazione dell’industria tedesca: motivo in più per sfruttare le risorse del PNRR per rafforzare la R&S nelle imprese italiane.

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