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25 rmo aprile 2022 3 milioni di tonnellate. I due Paesi hanno coperto il 53,2% dell’export mondiale di ghisa nel decennio 2010-2019. Ma c’è stato un picco del 65% nel 2018. La linea tendenziale nel decennio è in crescita: tra il 2010 e il 2013 l’export era di quasi il 46% del totale mondiale ed è salito fino a una media degli anni successivi del 57,8%. Due tonnellate di ghisa su tre al mondo provengono da questi due Paesi. Un altro segmento dove il contributo dei due Paesi è im- portante è quello dei semilavorati in lingotti. La Russa in media esporta 15 milioni di tonnellate di semilavorati all’anno e l’Ucraina 9 milioni di tonnellate. Nel decennio 2010-2019, il valore russo è stato abbastanza stabile men- tre quello ucraino è andato a diminuire in seguito alla crisi del Donbass e, tra il 2014 e il 2019, si è posizionato intorno ai 7,5 milioni di tonnellate annue. La media della quota di mercato coperta da questi due Paesi a livello mondiale è del 40%, con la tendenza però in calo: fino al 2016 era del 43% e negli anni successivi è scesa al 35%. Comunque, è sempre una quota rilevantissima. Per quanto riguarda i prodotti piani la Russia esporta in media 8,5 milioni di tonnellate di prodotti piani all’anno e l’Ucraina circa 6 milioni di tonnellate. I due Paesi insieme esportano una quota di mercato pari al 6,5% dell’export mondiale di prodotti piani ma la quota è molto più alta se consideriamo i soli Paesi europei. Per quanto riguarda i lunghi, i valori sono un po’ inferiori con un export russo medio di circa 3,7 milioni di tonnellate annue e un export ucraino di 4,6 milioni di tonnellate. La Russia ha aumentato i volumi dopo il 2013 mentre l’Ucraina ha subìto un forte calo. Entrambi i Paesi coprono una quota di mercato di circa il 7,5% ma nel 2010 erano al 10%, quindi in generale stanno un po’ riducendo la loro quota di mer- cato sul totale degli acciai lunghi esportati al mondo. I volumi di export verso l’Europa. Nei primi undici mesi dello scorso anno, le esportazioni russe di acciaio verso la UE ammontavano a circa 11 milioni di tonnellate. Anche nel 2020, nonostante il calo dovuto alla pandemia, i volumi sono rimasti elevati. Nel 2021 è stato recuperato il livello del 2020, avvicinandosi al livello del 2019. Le esportazioni russe in Europa, nel 28% sono rappresentate da materie prime, nel 36% sono rappresentate da semilavorati, nel 22% da prodotti piani e nel 13% lunghi, nel restante 1% da tubi. Sommando materie prime e semilavorati il Paese arriva a un 64% di totale dell’export che è rappresentato da queste due categorie. L’Europa acquista una gran quan- tità di materie prime e semilavorati dalla Russia e ne è fortemente dipendente, anche perché sono prodotti dif- ficilmente sostituibili nel breve periodo. In totale la Russia rappresenta il 21% delle importazioni europee da Paesi terzi mentre l’export europeo verso la Russia ammonta solo a 700 mila tonnellate in media e la quota russa sull’export europeo è di solo l’1,5%. La media nell’ultimo triennio di acciaio importato dall’Eu- ropa dall’Ucraina è di circa 6 milioni di tonnellate, con il 2021 nettamente superiore a quello del 2019 con un circa +12%. Il 16% delle importazioni ucraine in Europa è rap- presentato da materie prime, il 46% da semilavorati, il 25% da piani e il 9% da lunghi e il 4% da tubi. Semilavorati e materie prime rappresentano il 61% dell’export ucraino in Europa contro il 64% della Russia. L’Ucraina rappresenta il 11,6% delle importazioni europee da Paesi terzi mentre le esportazioni europee in Ucraina ammontano a sole 300 mila tonnellate, di cui 210 mila di piani e 60 mila di lunghi e 30 mila di tubi, con una quota di mercato dello 0,6%. @lurossi_71
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