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23 rmo aprile 2022 materie prime (706 mila tonnellate) e semilavorati (1,87 milioni di tonnellate), contro una media dell’UE del 61%. Nello stesso periodo, la Russia ha esportato in Italia 2,43 milioni di tonnellate di acciaio (-6,4% rispetto all’anno prima): l’81% sono materie prime (1,19 milioni di tonnel- late) e semilavorati (767mila tonnellate), contro una media europea del 64%. I numeri indicano anche come l’acciaio italiano sia maggiormente esposto verso Russia e Ucraina rispetto alla media dei Paesi UE. A questo va aggiunto il ruolo della Turchia, da cui l’Italia importa prodotti lunghi e che, a sua volta, è un forte importatore di materie prime dalle aree interessate al conflitto. Il quadro è emerso nel corso del webinar di siderweb dal titolo ‘Russia-Ucraina: l’impatto della guerra sulla siderurgia’. Centri di estrazione e produzione russi e ucraini. Russa e Ucraina sono due mercati strategici per quanto riguarda la produzione siderurgica sulla scacchiera mon- Forte dipendenza dell’Italia Per quanto riguarda i rapporti tra Russia e Italia, le importazioni medie nell’ultimo triennio sono di 2,784 milioni di tonnellate ma sono in calo, e nel 2021 non siamo riusciti a tornare nemmeno ai livelli del 2020. Ciononostante, le materie prime rappresentano il 52% dell’export russo in Italia e i semilavorati il 31% e i piani il 15% e i lunghi circa 1,3%. Quindi l’83% dei volumi importati dall’Italia dalla Russia è costituito da materie prime semilavorate contro il 64% dell’UE. L’Italia è ancora più sbilanciata rispetto all’UE, che era già di suo sbilanciata, rispetto a queste due categorie. La Russia rappresenta circa il 21% dell’import italiano dai Paesi terzi contro il 21% dell’UE e l’Italia importa circa il 50% delle materie prime esportate dalla Russia verso l’UE quindi questo dimostra ancora una volta la nostra dipendenza. L’export italiano in Russia è di 38 mila tonnellate, di cui 17 mila di piani e 13 mila di tubi. Per quanto riguarda l’Ucraina, i volumi sono molto vicini a quelli della Russia: 2,7 milioni di tonnellate (circa 80 mila tonnellate in meno rispetto alla Russia) e rispetto alla Russia siamo già tornati ai livelli del 2020 e siamo vicini a quelli siamo già arrivati vicini al livello del 2019 nel 2021. Il 18% dell’export ucraino in Italia è rappresentato da materie prime, il 76% da semilavorati, il 4% da piani e lo 0,8% da lunghi e tubi insieme. Quindi il 94% dell’import italiano dall’Ucraina è composto da materie prime e semilavorati contro il 61% della media europea. Come nel caso della Russia, anche in quello ucraino l’Italia è molto sbilanciata su materie prime e semilavorati. Per quanto riguarda le importazioni italiane dall’Ucraina, sul totale dell’import dei Paesi terzi il dato è del 20% contro l’11% dell’UE. Siamo quindi più dipendenti dall’Ucraina rispetto alla media dei Paesi europei. Il 75% dei semilavorati esportati dall’Ucraina va all’Italia, su questo segmento il nostro Paese è veramente dipendente dall’Ucraina. L’export italiano verso l’Ucraina è di solo 90 mila tonnellate annue.

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