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24 rmo novembre/dicembre 2021 sta diventando sempre più argomento prioritario per le no- stre aziende, impattando sulla vita di ogni giorno. A livello europeo sono usciti i nuovi regolamenti e parametri inerenti alla sostenibilità, che includono certamente l’ambiente, ma anche il sociale e tutto ciò che concerne il welfare a favore dei propri dipendenti e collaboratori”. Questi criteri sono già stati recepiti dalle grandi aziende quotate in borsa che devono produrre un bilancio di sostenibilità. Ma oggi anche le PMI sono coinvolte in questo processo, che secondo Carboniero “impatta nell’operatività delle nostre aziende, specialmente per chi lavora con i Grossi gruppi, influenza la competitività ed è già un criterio di selezione dei fornitori, oltre a essere un parametro importante per accedere ai fondi europei pubblici anche sotto forma di finanziamenti a fondo perduto. Oggi molto potenziati grazie al Recovery Plan, che vede proprio la Green Deal come l’obiettivo principale di allocazione dei fondi del Recovery Fund”. Un esempio? La sostenibilità è già un parametro per accedere a condizioni finanziarie migliori presso istituti di credito, come Intesa San Paolo, che nella pre- sentazione del Programma Motori Italia (il nuovo programma strategico di finanziamenti e iniziative per consentire alle pic- cole e medie imprese italiane di superare la fase di difficoltà causata dalla crisi pandemica e rilanciarsi attraverso nuovi pro- getti di sviluppo e crescita) ha messo come prioritario l’accom- pagnamento dell’azienda verso il miglioramento del profilo come elemento per ottenere condizioni tassi e rating migliori. “Siamo solo all’inizio di un percorso di sensibilizzazione, infor- mazione e formazione delle aziende appartenenti alla nostra associazione, affinché la sostenibilità diventi elemento distin- tivo delle aziende col nostro marchio - aggiunge Carboniero -. Il settore della macchina utensile può dunque già dare il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo relativamente alla transizione energetica e allo sviluppo di un’economia circolare”. Sostenibilità e creazione di valore. Secondo Franco Ame- lio, sustainability services leader partner di Deloitte, sostenibi- lità e creazione di valore non sono in contrapposizione, anzi “la sostenibilità diventa fondamentalmente per cogliere le op- portunità che si presenteranno e che sono collegate a questa grandissima transizione in atto, oppure per gestire al meglio i rischi derivanti dal fatto che questa transizione comporterà inevitabilmente un cambiamento ai modelli di business”. Ma quali sono le leve che portano alla creazione di valore? “Po- litica, finanza, tecnologia - afferma Amelio -. I mega trend su cui si sta lavorando, e che ci porteranno all’agenda 2030 sono abbastanza chiari: cambiamento climatico, trasformazione digitale, emergenza epidemiologica, cambiamento demo- grafico”. Esaminiamo i primi due mega trend, partendo dal cambiamento climatico. I principali rischi globali identificati dal WEF (World Economic Forum) fanno riferimento a temi ed impatti legati al cambiamento climatico, per esempio si citano le condizioni climatiche estreme, la perdita di biodiver- sità, disastri ambientali causati dall’uomo. Fondamentale è la trasformazione digitale, che secondo Amelio “dovrà essere a supporto del contrasto al cambiamento climatico. Pensiamo all’idrogeno, alle rinnovabili o a qualsiasi tecnologia impe- gnata nell’assorbimento di CO 2 - dice -, si tratta senza dubbio di grandissime opportunità di business”. Lo scopo non sarà solo quello di ridurre le emissioni utilizzando fonti rinnovabili, ma utilizzare la tecnologia per assorbire quella presente in at- mosfera. “La trasformazione digitale dovrà essere a supporto di questo cambiamento, e dare nell’ambito del sociale una grande spinta”. Rischi e opportunità. Ogni cambiamento radicale porta inevitabili rischi ma anche opportunità. Il principale rischio riguarda i cambiamenti climatici. “Le questioni climatiche possono avere un impatto sostanziale a breve e lungo ter- INCHIESTA