RMO_239_OTTOBRE_2021

43 rmo ottobre 2021 La pandemia, spesso, ha accelerato processi di rinnovamento già in atto, in modo particolare in alcuni settori. “Il settore medicale, dal punto di vista dei macchinari, non ha mai avuto grandi rallentamenti - spiega Rivetti -. L’Automotive è il settore che ha avuto il rallentamento più forte, ma anche quello in cui si cominciano a vedere dei cambiamenti significativi, dove si inizia a percepire che ci sarà un cambio di passo radicale. È in atto una trasformazione, c’è il passaggio a nuove tecnologie e soprattutto c’è la necessità di capire come affrontare la trasfor- mazione, ma finalmente si vedono all’orizzonte dei progetti nuovi”. L’altro settore interessante, continua Rivetti, che ha pa- gato un costo elevatissimo alla pandemia, è l’Aerospace, “e in questo caso i margini di crescita sono enormi. La propulsione del futuro è completamente da ripensare, ci vorranno anni, ma questo fa ben sperare per il futuro. Per il resto, in tutti i settori in cui è coinvolta la meccanica di precisione difficilmente la pro- duzione si è completamente fermata”. Grandi opportunità di lavoro, pochi operatori specia- lizzati. Se la tecnologia viaggia a velocità elevatissime, però, l’aggiornamento delle competenze degli operatori non sem- pre riesce a tenere il passo. Un problema sentito da moltis- sime aziende e che richiede investimenti in formazione presso il cliente. “Renishaw da sempre si impegna ad affiancare il cliente per aiutarlo ad utilizzare al meglio le tecnologie di cui dispone - conferma Rivetti -. È la classica attività non-profit, ma che ha in realtà un ritorno successivo, perché aiuta il cliente a colmare il divario dato dalla mancanza di competenze e lo aiuta a ottenere il massimo dai prodotti e dalle tecnologie che gli offriamo”. La carenza di cultura tecnica, però, che caratterizza negati- vamente il nostro Paese, è stata amplificata dalla pandemia. I giovani difficilmente aspirano a trovare un lavoro in ambito tecnico-produttivo, mentre le aziende faticano a trovare ope- ratori qualificati. “A mio parere bisognerebbe smettere di di- pingere l’ambiente manifatturiero come la ‘miniera ’ moderna - sottolinea Rivetti -. I giovani sono attirati dal mondo dei servizi e non da quello della produzione: l’unico modo per invertire la tendenza è ridare alla produzione industriale il ruolo che le spetta e che è strategico, per tutto il Paese”. La produzione for- nisce opportunità che altri settori non sono in grado di fornire. “Bisogna cominciare a vestirla in modo più attraente. Un ope- ratore specializzato e competente guadagnava bene prima e guadagna bene adesso, e c’è molta meno concorrenza rispetto al mondo dei servizi – riprende -. In Italia, poi, abbiamo una ca- pacità produttiva straordinaria e siamo abili a fare cose che ad altri non riescono: dovremmo valorizzare di più questa dote”. Il valore aggiunto del mercato italiano. Non a caso, se si guarda il peso dei singoli mercati, quello italiano, per Renishaw, è secondo solo alla Germania. “L’Italia è il Paese dei costruttori di macchine grandi, particolari e di una serie di prodotti con un livello di complicazione elevato - conferma -. Alivello di lavo- razioni le competenze nei settori automobilistico, aeronautico, oro-gioielli-moda, medicale sono di altissimo livello. Tra i clienti italiani di Renishaw ci sono dei leader di mercato”. A conti fatti, insomma, e in attesa di poter ripartire da EMO (“abbiamo fortemente sperato di poterla fare, è una gran- dissima opportunità”, dice ancora Rivetti), questo anno di pandemia non è stato completamente negativo. “Da salvare si- curamente c’è l’accelerazione che ha impresso all’uso della tec- nologia - evidenzia Rivetti -. Non si è inventato niente di nuovo, ma abbiamo avuto la possibilità di utilizzare la tecnologia in modo diverso. Sicuramente è mancata la possibilità di dialo- gare con le persone, lo scambio è un importante strumento di crescita personale e professionale. Ma la pandemia ci ha per- messo di mettere in luce le cose su cui non ci si fermava a pen- sare, quello che conta veramente, ci ha consentito di rivedere gli obiettivi e il modo per raggiungerli. La crisi, insomma, ci ha dato l’opportunità di crescere e fare le cose meglio di prima”. L’amministratore delegato di Renishaw Italia Roberto Rivetti e il calibro flessibile Equator in una cella d’automazione.

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