RMO_239_OTTOBRE_2021

42 rmo ottobre 2021 Renishaw riparte da EMO 2021 con le sue soluzioni per la Smart Factory e con la convinzione che la pandemia abbia impresso una positiva accelerazione all’ammodernamento e miglioramento dei processi produttivi nel mondo manifatturiero, soprattutto in quello italiano di Daniela Garbillo Smart Factory Renishaw. Il bello della produzione L a pandemia da Covid-19 ha aumentato la sensibilità delle aziende riguardo l’importanza di avere una produzione flessibile, che possa essere adattata alle variabili legate alle ca- tene di approvvigionamento globali, al distanziamento sociale e alle fluttuazioni, anche marcate, della domanda di mercato. Alla vigilia di EMO 2021 con Roberto Rivetti, amministratore delegato di Renishaw Italia, abbiamo tracciato il bilancio di quest’ultimo anno e mezzo che ha impresso una forte accele- razione al processo, in larga misura già in atto, di rinnovamento dei processi produttivi nel mondo manifatturiero. Con sede centrale nel Regno Unito, Renishaw è specializzata in metrolo- gia industriale, Additive Manufacturing e controllo di processo e nel 2020 ha registrato un fatturato di 510,2 milioni di sterline, con 4.693 dipendenti in 37 filiali sparse in tutto il mondo. La metrologia, con il 93% delle vendite, è il core business, mentre il restante 7% delle vendite è ottenuto in ambito healthcare. Il punto di vista di Renishaw è particolare, perché il produttore inglese integra i prodotti e le tecnologie che vende in primis nei propri stabilimenti, e questo lo rende maggiormente attento alle esigenze di precisione, efficienza e redditività dei clienti, ai quali può offrire non solo una vasta gamma di prodotti (enco- der, sonde, strumenti per l’analisi dei materiali, prodotti medicali e software) ma soprattutto la propria esperienza nel produrli. Bilancio positivo per l’Italia. Pur non essendo ancora ufficiali i dati dell’ultimo anno finanziario, sappiamo che il bilancio per Renishaw Italia è positivo. “L’ultimo anno finanziario è stato molto buono, il mercato italiano ha corso di più e meglio degli altri mercati - conferma Rivetti -. Il nostro Paese aveva pagato dazio prima, ma nell’ultimo anno è stato molto attivo. C’è un vivo interesse nel cercare di aggiornare il parco macchine, che è più vecchio rispetto ad altri paesi, e le agevolazioni già esistenti (dalla Sabatini a Industria 4.0), oltre a quelle previste dal PNRR, sicuramente stanno dando e daranno una ulteriore spinta”. STRATEGIE

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